Museo Civico Archeologico

Mostra promossa dla Comune di Bolognae dal Comune di Piacenza diretta dal Crisitnana Morigi Govi e Massimo Tirotti per far conoscere al grand epubblico l'opera di Francesco Mochi, artista toscano attivo agli inizi del '600, autore dei due monumenti equestri farnesiani di Piacenza con statue celebrative di Alessandro e Ranuccio Farnese.

Mostra a cura di John Eskenazi e Dario Valcarlenghi, realizzata in prima battuta a Milano  nel settembre 1985 e quindi trasferita a Bologna a cura del Museo Archeologico. Un'esposizione di kilim, quei particolari e sottili tappeti anatolici tessuti con variopinnti colori, i cui disegni e motivi richiamano un patrimonio decorativo antichissimo, le cui origini si perdono nelle civiltà preistoriche dell'Anatolia centrale.

Una mostra dedicata al pittore Luigi Bertelli, rappresentante della pittura bolognese risorgimentale, morto nel 1916 in povertà. Poco considerato dalla critica, Bertelli influenzò invece la storia della pittura bolognese di tutto il Novecento con particolare riferimento al gruppo di Alfredo Protti, Giovanni Romagnoli, Guglielmo Pizzirani e non ultimo, Giorgio Morandi.

Una mostra organizzata da Regione Emilia Romagna, IBC Emilia Romagna, Consorzio Servizi Reno, Comune e Provincia di Bologna per dare voce alle ampie ricerce storico-archeologiche collegate ai lavori idraulici che hanno portato al completamento del primo stralcio del grande acquedotto del Reno. I nuovi lavori sono stati infatti occasione per analizzare e riunire tutta la documentazione relativa all'antico acquedotto romano di età augustea. I suoi lunghi cunicoli sotterranei furno utilizzati per secoli, poi abbandonati e riscoperti nella seconda metà dell'800, quando furono utilizzati per il primo acquedotto municipale di Bologna. La storia dell'acquedotto di Bologna porta con sè la storia di un territorio e di una città.

Una pietra miliare nella storia delle mostre del Museo archeologico, l'occasione per presentare al pubblico le vicende, complesse, stratificate, a volte curiose, che portarono a partire alla formazione di uno dei più importanti musei archeologici del nord Italia.
Il Museo Civico Archeologico, inaugurato il 25 settembre del 1881, nasce infatti dalla fusione di due musei: l'Universitario – erede della “Stanza delle Antichità” dell'Accademia delle Scienze fondata da Luigi Ferdinando Marsili (1714) - e il Comunale, arricchitosi della collezione di antichità del pittore Pelagio Palagi (1860) e dei numerosissimi reperti provenienti dagli scavi condotti in quegli anni a Bologna e nel suo territorio.

Edizione bolognese della mostra, già allestita a Roma e a Pompei nel 1981, a cura dell'Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, con la collaborazione della Soprintendenza Archeologica delle province di Napoli e Caserta e della Soprintendenza Archeologica di Roma.

Mostra organizzata dalla Società Olivetti con il patrocinio del Ministero degli Esteri del Messico e del Comune di Bologna. Nell'esposizione le maschere funerarie dell'area messicana divengono un artistico pretesto di rara bellezza per la conoscenza delle culture lontane del Centro America, sia nel periodo preispanico sia durante l'epoca coloniale, fino all'età moderna.