Paradiso Jazz
Un punto di riferimento per il basso elettrico nel jazz contemporaneo.
Paradiso Jazz
Band dalla formazione di caratura mondiale, si intraprende un viaggio che porta dalle coste africane a quelle statunitensi. Musica potente, rivoluzionaria, espressione del miglior etno-jazz contemporaneo, capace di dialogare con il rock, così come Davis avrebbe potuto dialogare con Frank Zappa.
Paradiso Jazz
Il terzo appuntamento della rassegna prevede l’incontro tra due ottimi musicisti pugliesi, il pianista Eddy Olivieri e il contrabbassista Giuseppe Bassi e due star come Roberto Gatto e Flavio Boltro.
Serata di premiazione delle maestranze
Una giuria composta da professionisti ha accuratamente visionato i cortometraggi in concorso al Festival Visioni Italiane 2014 ed ha assegnato un premio per ogni comparto tecnico. Nel corso della serata i premiati ritireranno i loro meritati premi e noi avremo l’occasione di incontrarli e di sentirli parlare.
Tutti gli 8 corti premiati verranno proiettati.
Ecco i vincitori dei premi Kinodromo:
SCENEGGIATURA ORIGINALE
Antonio Zucconi per PRETI
Regia di Astutillo Smeriglia
FOTOGRAFIA
Fabrizio La Palombara per STOLEN LIGHT
Regia di Riccardo Sai
MONTAGGIO
Paola Freddi e Francesco De Matteis per TRANSUMANZA
Regia di Salvatore Mereu
SCENOGRAFIA
Lisa Urbano per UN UCCELLO MOLTO SERIO
Regia di Lorenza Indovina
EFFETTI SPECIALI VISIVI
Manuela Cacciamani ( D2B – Direct to Brain) per UN UCCELLO MOLTO SERIO
Regia di Lorenza Indovina
COSTUMI
Moris Verdiani per EHI MUSO GIALLO
Regia di Pierluca Di Pasquale
TRUCCO & PARRUCCO
Jonathan Stilo per OF YOUR WOUNDS
Regia di Nicola Piovesan
RECITAZIONE
Edoardo Lomazzi per OF YOUR WOUNDS
Regia di Nicola Piovesan
SUONO, MIX & SOUND EFFECT
Andrea Martignoni per LA TESTA TRA LE NUVOLE
Regia di Roberto Catani
MUSICHE ORIGINALI
Romain Trouillet per 37°4S
Regia di Adriano Valerio
MENZIONE SPECIALE
37°4S
Regia di Adriano Valerio
Paradiso Jazz
Un ensamble di dodici musicisti, provenienti tutti dall'Emilia Romagna, che ripercorrerà il cammino stilistico complesso e variegato del jazz dagli anni ’50 in avanti con il progetto musicale "Tradition And Beyond". Un omaggio al repertorio strumentale di Parker, Monk, Silver, Coltrane e tanti altri eseguito negli arrangiamenti di Roberto Sansuini.
Mostra personale dello scultore Michele D'Aniello.
Valori umani, fiducia in sé stessi e determinazione, sono i temi centrali che prendono forma nelle sculture di Michele D’Aniello ispirate alla natura: “Le Piante con Seme”.
Oggi più che mai abbiamo bisogno di infondere la speranza e conquistare ciascuno il proprio successo che si concretizza nel raggiungimento degli obiettivi. “Le grandi imprese, nascono da piccole opportunità”, come anche una grande pianta nasce da un piccolo seme.
Sono ormai una quarantina le imprese bolognesi che hanno creduto in questo progetto, oggi alla sua terza edizione e che hanno sperimentato che il successo è il frutto di fiducia, dedizione, ingegno, professionalità e determinazione a riuscire. Tutto questo sarà possibile non solo vederlo ma anche ascoltarlo e percepirlo visitando la mostra.
Lunedì 14 aprile ore 18
in collaborazione con la “Fondazione Gramsci Emilia-Romagna” presentazione del libro La società generosa di Pier Mario Vello e Martina Reolon (Feltrinelli). Ne parlano con gli autori Matilde Callari Galli e Davide Conte.
Martedì 15 aprile ore 18
in collaborazione con il Consolato del Portogallo di Bologna presentazione del libro Sul Portogallo di Fernando Pessoa (Diabasis). Intervengono Claudio Leggio, console onorario del Portogallo per l’Emilia-Romagna, Vincenzo Russo, curatore del volume e professore di Letteratura portoghese e brasiliana e Roberto Vecchi, professore di Letteratura portoghese e brasiliana.
Mercoledì 16 aprile ore 18
presentazione del volume Comunicazione e Civic Engagement. Media, spazi pubblici e nuovi processi di partecipazione, a cura di Roberta Bartoletti e Franca Faccioli (Franco Angeli). Con le curatrici interverranno Leda Guidi, Lella Mazzoli e Giorgio Zanchini.
Modelli e contro-modelli di femminilità nell’arte contemporanea giapponese.
Per secoli la società giapponese, dal forte carattere patriarcale, è stata contraddistinta da una marcata differenziazione dei ruoli di genere. Tuttavia, l’accettazione passiva da parte della donna dei propri doveri di moglie/madre ha iniziato a essere messa in discussione con i primi movimenti femministi del ventesimo secolo e, in maniera ancora più radicale poi, a partire dagli anni Sessanta. Tale desiderio di cambiamento si è conseguentemente riversato anche nelle arti visive degli ultimi decenni, che sono diventate specchio di una moltitudine di trasformazioni sociali: dalle performance alle fotografie, dai disegni manga-style alle installazioni, numerose sono le espressioni artistiche che contribuiscono, nella scena contemporanea, a testimoniare la necessità di una maggiore presa di posizione contro le discriminazioni di genere. L’incontro si propone di tracciare un percorso attraverso alcune significative opere di celebri artisti come Yayoi Kusama, Makoto Aida, Miwa Yanagi e molti altri, accomunati dall’intento di abbattere le barriere che ancora persistono tra i sessi nel Giappone di oggi.
L'incontro fa parte della rassegna EASTant Metropolis, ciclo di incontri a cura di Paola Scrolavezza e Francesco Vitucci.
Caleidoscoip Arabesque
BEBO FERRA chit. - JAVIER GIROTTO sax
LOREDANA MELODIA voce - LORENZO PETROCCA chit. - MIRCO SCARCIA c.basso
DIEGO FRABETTI tromba e flicorno - DAVIDE BRILLANTE chit. - FAUSTO NEGRELLI batt
SELENE MAGGIO voce - SERGIO CATTOLICO chitarra - CARLO MASTROPIETRO chitarra
Live set di Dok Gregory (NYC) e Timo Viialainen (FIN)
Telesmatic Sound Box è il nuovo progetto di musica sperimentale di Dok Gregory (NYC) e Timo Viialainen (FIN). T. S. Box si basa sull'improvvisazione in un gioco di somiglianze / differenze degli strumenti scelti dai due artisti. Una combinazione di circuiti analogici e sintetizzatori, theremin, strumenti elettro acustici il cui risultato è un ambiente psichedelico con elementi folcloristici e noise.
Dok Gregory vive a Brooklyn e si occupa di musica sperimentale / elettronica dal 1983. I suoi attuali progetti in corso includono Zero Gravity Thinkers (NYC) con Peter Principle; Zemi 17 - Silence Corporation (NYC/SPb, Russia) con Pavel Mikheev / Alexei Pliousnine / VJ Yuri Elik; Future Dream Transmissions (NYC) con Masha Gitin.
In passato ha collaborato a lungo con Incidence Transmission Network, Psychic TV, Akashic Currency Bureau, Trance Pop Loops e Ransom Corps.
E' anche membro del gruppo audiovisivo con sede a New York Amoeba Technology dal 1996.
Timo Viialainen vive e lavora ad Helsinki con il nome Hur Hur. La sua musica combina lunghe composizioni orchestrali con improvvisazioni con organi e altri strumenti acustici.
Altre sue collaborazioni includono Logos, Pleasures And Days, Pistols at 20 Paces, Nega e Täydellisyys.
E' anche artista e membro di Là-bas, importante forum per le arti sperimentali operante in Finlandia.
Telesmatic Sound Box sono in Italia per seguire il tour dei Tuxedomoon, per i quali in diverse occasioni suonano come support band.
Enciclopedia della musica nei mondi neri del cinema italiano | incontro con l'autore Alessandro Tordini
Così nuda così violenta. Enciclopedia della musica nei mondi neri del cinema italiano
un libro di Alessandro Tordini, Arcana edizioni
incontro con l'autore
durante la serata sarà proiettato un "blob" di sequenze da film polizieschi, thriller e horror italiani
Da alcuni anni, il cinema di genere italiano degli anni Sessanta e Settanta vive una seconda giovinezza. Proliferano articoli, fanzine, ristampe in digitale di film, siti internet, rassegne ed eventi a tema dedicati alla commedia più o meno erotica dei Pierini, allo storico-mitologico dei Macisti, al western dei Sartana, allo spionistico degli agenti 077, all’avventuroso dei vari Sandokan, all’esotico di Emanuelle, alla fantascienza di serie B e soprattutto ai cosiddetti Mondi Neri, ampio sottogenere che include il gotico-horror, il giallo-thriller e il noir-poliziesco. Tali prodotti, nati spesso dalla fantasia di arguti mestieranti, riscuotono consensi popolari inimmaginabili, e così molti, da oscuri gregari, diventano oggetto di riscoperta e rinnovato interesse.
Questo cinema “artigianale” beneficia di un vero e proprio valore aggiunto e spesso risolutivo: la colonna sonora musicale, frutto del lavoro di compositori, direttori d’orchestra, musicisti, solisti e strumentisti, noti e meno noti. Chi non ha provato brividi ascoltando le inquietanti note dei Goblin per Profondo Rosso di Dario Argento o non ha trattenuto il fiato sulle partiture jazz-funk di Franco Micalizzi o Stelvio Cipriani per i polizieschi di Umberto Lenzi e Stelvio Massi? Chi non ha mai sentito parlare di Piero Piccioni, Riz Ortolani, Armando Trovajoli, Piero Umiliani, Giorgio Gaslini e i premi Oscar Ennio Morricone e Luis Bacalov, per citare solo i più famosi? Anche grazie al loro contributo, l’opera di registi come Mario Bava e Riccardo Freda, Duccio Tessari e e Sergio Martino è stata sottratta a un oblio in cui la paludata e snobistica ignoranza della critica del periodo l'aveva relegata. Grandi nomi come Quentin Tarantino, John Carpenter e Brian De Palma hanno più volte confessato l’influenza ricevuta dai nostri maestri del poliziottesco e dal loro sapiente uso delle colonne sonore.
Così nuda così violenta è il saggio che mancava, una vera e propria enciclopedia che colma le tante lacune documentali attraverso le recensioni di più di 200 colonne sonore raccolte nelle schede di oltre 75 compositori e le trame dei rispettivi film, con commenti e curiosità, bibliografie, filmografie, discografie, solisti ed esecutori, ma soprattutto le conversazioni con compositori, registi e sceneggiatori, proponendosi come un viaggio dentro immagini, musiche e personaggi che hanno reso tanto cult quell’irripetibile ventennio.
un concerto con Melampus, Havah e Own Boo
Gli His Clancyness tornano a Bologna per la prima volta dall’uscita autunnale di Vicious, il loro esordio per la storica etichetta indipendente inglese FatCat Records. Per celebrare la data a Bologna, la band ha deciso di coinvolgere un po’ di band amiche e di intitolare la serata Zenith Diamond, in onore al singolo che aveva aperto la strada al percorso intrapreso dall’acclamato album Vicious. Il quartetto His Clancyness composto da Jonathan Clancy, Jacopo Borazzo, Giulia Mazza e Nico Pasquini ha invitato 3 delle proprie band preferite del momento: I Melampus, Francesca Pizzo e Angelo Casarrubia, che hanno da poco dato luce al secondo capitolo della loro storia con un album intitolato N°7. Un gioiello di dark wave oscura e romantica. Gli Havah, progetto punk-wave di Michele Camorani (batterista di La Quiete e Raein) tornati con un nuovo album, Durante un assedio, cattivo, cupo e surreale. E in apertura gli Own Boo, nuova giovane band di Brescia che a breve debutterà con un EP di pop psichedelico e rock sognante. Il flyer dell’evento è realizzato dalla fumettista e già collaboratrice di His Clancyness per il video di Miss Out These Days Anna Delorian.
Live AV di Sara Bonaventura e Von Tesla.
In occasione della mostra “Pot of Gold” di Sara Bonaventura, video artista presente allo SpazioBarnum con la sua prima personale, una selezione di lavori video, oggetti di scena e suggestioni provenienti dal suo immaginario poetico.
Ingresso gratuito con tessera dell’associazione
Il film, vincitore del Gran Premio della Giuria allo scorso Festival di Berlino, è ambientato in una località termale di fantasia nell'immaginario stato alpino di Zubrowka, per il quale Anderson ha creato non solo un'estetica visiva completa, ma anche una coerente storia del 20º secolo che rispecchiasse quella dell'Europa Orientale.
Una vicenda in moto perpetuo, cinetica e comica, una storia senza tempo di amicizia, onore e promesse mantenute, nata da un mix di ispirazioni, tra cui le commedie degli anni ’30 e le storie e memorie dello scrittore viennese Stefan Zweig. GRAND BUDAPEST HOTEL narra le avventure di Gustave H, leggendario concierge di un lussuoso e famoso albergo europeo e di Zero Moustafa, un fattorino che diviene il suo più fidato amico. Sullo sfondo, il furto e il recupero di un celebre dipinto rinascimentale, la violenta battaglia per un’enorme fortuna di famiglia, ed una dolce storia d’amore. Il tutto tra le due guerre, mentre il continente è in rapida e radicale trasformazione.
Nel cast, attori del calibro di Ralph Fiennes, Adrien Brody, Willem Dafoe, Bill Murray edEdward Norton.
Grand Budapest Hotel sarà proiettato in versione originale sottotitolata.
Stefano Mirandola: nylon-strings acoustic guitar
Enrico Guerzoni: cello
Il repertorio spazia dalle sonorità classiche a quelle sudamericane, dal jazz al blues, al flamenco (E. Gismonti, Paco de Lucia, J. Zawinul, C. Corea), variando da atmosfere dolci e rarefatte a ritmiche e intense. L’obiettivo (e la sfida) è di riuscire a rendere interessante l’ascolto, inserendo tutti gli elementi ritmici, armonici e melodici , mediante le dieci corde dei due strumenti acustici, senza l’impiego di effetti elettronici o sovrapposizioni. Entrambi i musicisti si dedicano alla composizione e utilizzano tecniche esecutive originali che arricchiscono la tavolozza espressiva dei due strumenti.
(Italia/2004) di Carlo Mazzacurati (105')
Anni Trenta, belle e cadenti case sfitte sul litorale toscano. Paesaggi vuoti, di fascino inospitale. Pochi uomini in giro, c'è la guerra d'Africa. Stefano Accorsi, ligio impiegato di banca in trasferimento provvisorio, incontra Maya Sansa, un antico amore. Cedono entrambi quasi subito, ma lui lo fa nel modo più maschile, sventatamente adulterino, e senza nemmeno sognarsi di mettere in discussione il legittimo vincolo familiare, mentre per lei è passione totale, esigente, drammatica. Poi la guerra deflagra e travolge. Molto in filigrana c'è la traccia narrativa fornita da Una relazione di Carlo Cassola, o forse questa è solo "la storia di un uomo e di una donna, di un treno che corre lungo la costa tirrenica e dell'Italia di tanti anni fa, che nonostante tutto non è così diversa da quella di oggi" (Carlo Mazzacurati).
(Italia/2013) di Roberto Montanari e Danilo Caracciolo (71').
Fra il 1957 e il 1958, mentre nel mondo si succedono rivoluzioni e colpi di stato, divampano la guerra fredda e la corsa allo spazio, due giovani bolognesi partono per un incredibile giro del mondo attraverso cinque continenti e trentacinque nazioni, in sella alle loro motociclette, armati di una mappa tascabile, una camera 16mm e una sana dose di incoscienza. A oltre mezzo secolo di distanza Roberto Montanari e Danilo Caracciolo ricostruiscono quell'avventura intrecciando ricordi, racconti, musica e immagini.
Al termine incontro con Roberto Montanari e Danilo Caracciolo
Nell'ambito di Doc in Tour, manifestazione promossa da Regione Emilia-Romagna, FICE Emilia-Romagna e D.E-R.