in occasione dell’uscita del suo nuovo libro ESPOSIZIONI. Pasolini, Foucault e l’esercizio della verità (il Mulino).
Ne parlano con l’autore Matilde Callari Galli e Gian Luca Farinelli.
Dalla Divina Mimesis a Petrolio, dalla Trilogia della vita a Salò, le opere estreme di Pasolini sono accomunate dalla presenza di due elementi fortemente collegati tra loro: la rappresentazione del corpo nudo e della sessualità da una parte e la costante ricerca di un accesso alla verità sul presente dall’altra. Negli stessi anni 1970-75 anche Michel Foucault si interessa a temi analoghi: l’analisi dei discorsi con cui l’uomo occidentale ha ricercato nuove forme di rapporto con la verità su di sé e sui propri comportamenti, inclusi i comportamenti sessuali. Mettendo a confronto le intuizioni del filosofo francese con le opere di Pasolini, il libro individua e racconta il forte legame fra le scelte espressive pasoliniane e l’esercizio di esposizione del corpo, di sé, della sessualità come nucleo rivoluzionario dei cinque anni che precedono la morte. Un percorso di trasformazione a cui l’autore sottopone se stesso e la sua creatività, nel nome di un «dire il vero» di profondo valore politico.
Marco Antonio Bazzocchi insegna Letteratura italiana moderna e contemporanea nell’Università di Bologna. Tra i suoi libri recenti ricordiamo L’Italia vista dalla luna. Un paese in divenire tra letteratura e cinema (Bruno Mondadori, 2012) e Il codice del corpo. Genere e sessualità nella letteratura italiana del Novecento (Pendragon, 2016). Con il Mulino ha pubblicato anche Leopardi (2008).
Le voci dei libri settembre- dicembre 2017
in occasione dell’uscita del suo nuovo libro L’innominabile attuale (Adelphi)
Turisti, terroristi, secolaristi, hacker, fondamentalisti, transumanisti, algoritmici: sono tutte tribù che abitano e agitano l'innominabile attuale. Mondo sfuggente come mai prima, che sembra ignorare il suo passato, ma subito si illumina appena si profilano altri anni, quel periodo fra il 1933 e il 1945 in cui il mondo stesso aveva compiuto un tentativo, parzialmente riuscito, di autoannientamento. Quel che venne dopo era informe, grezzo e strapotente. Nel nuovo millennio, è informe, grezzo e sempre più potente. Auden intitolò L'età dell'ansia un poemetto a più voci ambientato in un bar a New York verso la fine della guerra. Oggi quelle voci suonano remote, come se venissero da un’altra valle. L’ansia non manca, ma non prevale. Ciò che prevale è l’inconsistenza, una inconsistenza assassina. È l’età dell’inconsistenza.
Roberto Calasso vive a Milano ed è presidente e consigliere delegato della casa editrice Adelphi. È autore di un work in progress di cui finora sono apparsi La rovina di Kasch (1983), Le nozze di Cadmo e Armonia (1988), Ka (1996), K. (2002). Ha pubblicato inoltre il romanzo L'impuro folle (1974), i saggi I quarantanove gradini (1991), La letteratura e gli dèi (2001)e La follia che viene dalle Ninfe (2005), e la raccolta di risvolti Cento lettere a uno sconosciuto (2003).
Le voci dei libri settembre- dicembre 2017
in occasione dell’uscita del suo nuovo libro IL BISOGNO DI PENSARE (Garzanti).
Ne parla con l’autore Stefano Bolognini, psicoanalista. Modera Giovanni Egidio, direttore di Repubblica Bologna.
Il libro tratta della vita della mente, indagando il desiderio come motore dell’esistenza e quindi anche del pensare. Nella seconda parte si concentra sulle forme del pensare quali sensazioni, percezioni, concetti e pensiero vero e proprio. Successivamente, analizza le tre questioni fondamentali attorno a cui da sempre ruota il pensiero umano: sapere, dovere e speranza. Infine, l’ultima parte è dedicata al bisogno di non pensare, cioè la voglia di spensieratezza e di libertà dai pensieri. Il libro si conclude con una lista di azioni concrete per favorire la gioia della mente. Una sorta di guida alla consapevolezza della vita interiore.
Le voci dei libri settembre- dicembre 2017
in occasione della pubblicazione del suo nuovo libro IL CAMMINO E LE ORME. Industria e politica alle origini dell’Italia contemporanea (il Mulino).
Ne parlano con l’autore Stefano Bonaccini, Presidente Regione Emilia-Romagna, e Alberto Melloni. Modera Enrico Franco, direttore del «Corriere di Bologna».
Il volume esplora le vicende istituzionali del Regno d’Italia, viste come una sorta di laboratorio delle trasformazioni che andranno poi a definire le modalità con cui il sistema economico e sociale si muoverà nel tempo. Emergono alcuni temi che accompagnano lo sviluppo italiano fin dall’Unità: centralismo versus autonomie locali, qualità delle istituzioni e loro ruolo, rapporto tra governabilità e rappresentatività. Già presenti nei tre Decreti Rattazzi che riguardavano la riforma dello Stato, della legge elettorale e della scuola, costituiscono altrettanti nodi ancora oggi al centro del dibattito politico, per l’importanza cruciale che rivestono nello sviluppo del sistema produttivo in una economia in crisi come quella del nostro paese.
Patrizio Bianchi è professore ordinario di Economia applicata nell’Università di Ferrara, dove è stato Rettore fino al 2010. È assessore della Regione Emilia-Romagna a coordinamento delle politiche europee allo sviluppo, scuola, formazione professionale, università, ricerca e lavoro. Tra le sue numerose pubblicazioni per il Mulino ricordiamo Le nuove politiche industriali dell’Unione europea (con S. Labory, 2009) e La rincorsa frenata (2013).
Le voci dei libri settembre- dicembre 2017
Presentazione dell’opera omnia dedicata a don Lorenzo Milani pubblicata nei Meridiani Mondadori.
Intervengono Renata Colorni e Alberto Melloni assieme a Mons. Matteo Maria Zuppi. Modera Paolo Ermini, direttore del «Corriere Fiorentino».
Il volume raccoglie in due tomi tutti gli scritti editi e le numerose pagine inedite di don Milani. I soli due libri dati alle stampe in vita: Esperienze pastorali, del 1958, che il Sant'Uffizio fece ritirare dal commercio; e Lettera a una professoressa, cui Milani deve la sua fama e che uscì a firma della Scuola di Barbiana un mese prima della morte del priore. Accanto ad essi: l'epistolario privato e tutti gli scritti sparsi; gli articoli su quotidiani e riviste dedicati a scuola, istruzione, emancipazione e sfruttamento del lavoro; e le due lettere pubbliche sull'obiezione di coscienza rivolte ai giudici e ai cappellani militari.
Lorenzo Milani Comparetti (Firenze 1923-67) figura complessa e discussa, esponente attivo di un cattolicesimo "rivoluzionario", ordinato sacerdote nel '47, dopo aver dato prova del suo temperamento, viene in seguito mandato come priore a Barbiana, nel Mugello, e si dedica all'attività didattica fino alla morte raccogliendo intorno a sé figli di contadini e operai.
Le voci dei libri settembre- dicembre 2017
per la presentazione del suo libro LUTERO. Gli anni della fede e della libertà (Mondadori).
Ne parlano con l’autore Padre Giovanni Bertuzzi e Vito Mancuso. Modera Francesco Spada, Direttore Nettuno Tv. Evento in collaborazione con la Società di Lettura
«Altri scoprivano mondi e mari ignoti, Lutero scoprì un mondo religioso fino allora sconosciuto.» La traccia lasciata da Martin Lutero e dalla sua Riforma nella cultura e nella società europea è così profonda che, senza i valori da lui ereditati, a cominciare dalla tolleranza religiosa, sarebbe per noi impossibile capire le lacerazioni che attraversano il mondo di oggi. Dentro questioni aperte come le guerre combattute in nome di Dio, il diritto alla libertà di culto, la crisi del primato della politica ritroviamo infatti le ragioni e gli esiti del conflitto che il monaco tedesco ingaggiò contro il papato romano. Il quinto centenario della celebre affissione delle 95 tesi sulle indulgenze sulla porta della chiesa del castello di Wittenberg è quindi la giusta occasione per cercare di capire chi fu davvero Martin Lutero e per quale via giunse prima alla «scoperta del Vangelo» e poi a trovare nella «sola Scrittura» e nella «giustificazione per sola fede» le risposte alle domande che sgorgavano in lui dal sofferto e costante confronto con una Chiesa cattolica largamente dominata dal vizio e dalla corruzione. Il passaggio di Lutero nella storia della cristianità produsse ferite mai rimarginate e depositi preziosi, ancora oggi riconoscibili. Nell'immediato, la frattura dell'unità del popolo cristiano intorno all'idea stessa di Chiesa, che provocherà le guerre di religione. Ma oltre quel cupo scenario si affermò un nuovo modo di intendere il rapporto dell'uomo con Dio, con l'aldilà, con la liturgia, con la devozione e la carità. Vertice di tutto è l'individuo, la sua coscienza e la sua fede. È questa la rivoluzione di Lutero.
Adriano Prosperi, nato nel 1939, si è formato presso l'Università di Pisa e la Scuola Normale Superiore, dove, negli stessi anni di Carlo Ginzburg e di Adriano Sofri, è stato allievo di Armando Saitta e Delio Cantimori. Ha insegnato Storia moderna presso l'Università della Calabria, l'Università di Bologna, l'Università di Pisa e la Scuola Normale Superiore. È membro dell'Accademia Nazionale dei Lincei.
Le voci dei libri settembre- dicembre 2017
in occasione della pubblicazione del suo nuovo libro ENERGIA E CLIMA. L’altra faccia della medaglia (il Mulino)
Ne parlano con l’autore il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Gian Luca Galletti, Romano Prodi e Stefano Zamagni.
Nella convinzione diffusa che il mondo debba adoperarsi con urgenza e determinazione per fronteggiare la più grave minaccia nella storia umana: il surriscaldamento della Terra, l’Accordo di Parigi è stato sottoscritto nel dicembre 2015 da ben 196 Stati. Questo avrebbe potuto costituire un’utile cornice politica per un’azione congiunta degli Stati, nonostante l’Accordo faccia affidamento solo sulla loro buona volontà e sulla riprovazione pubblica in caso di mancato rispetto degli impegni assunti, ma purtroppo quello che gli Stati stanno realmente facendo è niente rispetto a quel che sarebbe necessario fare, col rischio che Parigi non sia stata la «svolta storica» che si acclama ma solo «parole al vento». Clô analizza, con competenza e passione, i passati cicli di sostituzione delle fonti energetiche, le difficoltà da superare per combattere i cambiamenti climatici e l’insufficiente dinamica degli investimenti se si vuole veramente realizzare la «transizione energetica» verso l’utopica società zero-carbon.
Alberto Clô è professore ordinario di Economia applicata nell’Università di Bologna. Ha fondato la rivista «Energia» di cui dal 1984 è direttore. è stato ministro dell’Industria e ad interim del Commercio con l’estero nel Governo Dini (1995-96). Con il Mulino ha pubblicato Il rebus energetico (2008).
Le voci dei libri settembre- dicembre 2017
74 artisti emergenti, 118 opere esposte, 22 videoesposte, pittura, scultura, fotografia di emergenti, il cui lavoro per studio, qualità e ricerca non è lontano dal processo creativo che si svolgeva all’interno della bottega dell’artista del Seicento, e oggi sono in mostra accanto alle opere dei Grandi Maestri, Warhol, Festa, Angeli, Schifano.
Come spiega il direttore artistico di Galleria Farini Concept, Roberto Dudine, compito essenziale di ogni galleria viva è l’esposizione di opere d’arte, raccogliere le espressioni artistiche della propria contemporaneità, ricerca e attualità di promozione culturale, comunicazione di senso più profondo a visitatori e collezionisti.
Galleria Farini Concept ampliando nel 2014 la propria superficie espositiva con i 450 mq della bella e cinquecentesca sede di Palazzo Fantuzzi a Bologna, ha arricchito le proprie mostre con artisti che utilizzano linguaggi espressivi diversi, per garantire a pubblico e collezionisti il godimento di un affresco espositivo espressione di un panorama culturale più vasto, collegamento tra galleria e territorio internazionale.
La mostra vedrà artisti italiani e stranieri esporre accanto a grandi nomi come Warhol, Festa, Angeli e Schifano. Ospite d'onore il Prof. Vittorio Sgarbi.
Vernissage sabato 16 settembre dalle ore 17.00.
La mostra è visitabile dal martedì alla domenica, dalle 15 alle 19.
9ª Edizione – Dedicata a Luki Massa
Informazioni
Tutte le proiezioni del festival si svolgono presso Nuovo Cinema Nosadella
Via Lodovico Berti 2/7 (sala sul retro) – Bologna
accesso da via Berti o da via dello Scalo
Dance for a day – SPC Official party si terrà presso Elastico fa/ART
Via dell’Arcoveggio 49 – Bologna
Biglietti
biglietto singolo 6€
3 biglietti nominativi personali 15€
(da usare in diverse giornate e fasce orarie)
abbonamento a tutti i film del festival 55€
I BIGLIETTI E GLI ABBONAMENTI SONO ACQUISTABILI SOLO PRESSO LA BIGLIETTERIA DEL CINEMA
Appuntamenti gratuiti
UN RICORDO POLITICO DI LUKI
OMAGGIO A LUKI
OMAGGIO A SIMONETTA SPINELLI
LE TEATRANTI – OFELIA NON ABITA PIU’ QUI
DALL’ARCHIVIO DI LUKI: LE MOSTRE FOTOGRAFICHE
Lezione di Andrea Meneghelli e Renato Zorzin
Esploreremo l'avventura dei grandi formati, noti e meno noti (la galassia dei 70mm, CinemaScope, Cinerama, 2P eccetera), laddove il grande cinema si incontra con il cinema grande. Sarà un racconto che ripercorre i sentieri di una lunga storia, fornisce delucidazioni tecniche basilari, si interroga sui motivi che hanno spinto industria e pubblico a pensare agire ed amare in grande. Inoltre, attraverso esempi accuratamente selezionati, verranno presi in considerazione film e registi che hanno valorizzato al meglio le potenzialità espressive dei grandi formati.
Lezione di Andrea Meneghelli e Renato Zorzin (Archivio film della Cineteca di Bologna)
(Eraserhead, USA/1977) di David Lynch (89'). Precede la presentazione del libro David Lynch, Io vedo me stesso. La mia arte, il cinema, la vita, a cura di Chris Rodley (il Saggiatore, 2016).
Nato in un contesto indipendente e underground, il primo lungometraggio di David Lynch passa in pochi mesi dalle gallerie d'arte di New York alle sale di tutto il mondo. Girato in totale autonomia nel 1976, con un pugno di amici e collaboratori fidati, si fa subito notare per l'inquietudine che emana e per lo sconcerto che suscita nei pur ben disposti spettatori. È il primo incunabolo (ma per alcuni il più radicale e ipnotico) delle visioni lynchane: bianco e nero avanguardistico, narrazione apocalittica, vicende inspiegabili e orrore ovunque, con una trama (un uomo misterioso, con un figlio mostruoso, dentro un futuro post-industriale) pressoché nulla. Né fantascienza né horror, anche se i vari distributori nazionali, Italia compresa, provarono a farlo passare per un film di genere. In verità, il dialogo è con il surrealismo, la fotografia industriale, l'underground statunitense. "Come Shining, Eraserhead stupisce per la capacità di tener fede alla forma linguistica dell'inconscio", secondo Enrico Ghezzi. A posteriori, va considerato come il film che per primo ha dato voce ai fantasmi interiori di Lynch: non solo alle sue fantasie morbose, ma anche dal suo desiderio di purezza. (rm)
Restaurato in 4K da Criterion Collection con la supervisione di David Lynch
Precede la presentazione del libro David Lynch, Io vedo me stesso. La mia arte, il cinema, la vita, a cura di Chris Rodley (il Saggiatore, 2016).
Per conoscere il film (sito Il Cinema Ritrovato al cinema)
(Greed, USA/1924) di Erich von Stroheim (140'). Accompagnamento al piano di Daniele Furlati
Greed è un'opera-mondo di cui possiamo intravvedere solo la filigrana d'oro. E l'oro è la merce più sudicia su cui si possano mettere le mani. Nel film che doveva durare nove ore, che Stroheim ridusse a sette e poi a quattro, che Thalberg non volle più lungo di due, l'umanità è un serraglio di bestie ripugnanti, che l'avidità porta a sbranarsi. "Come Aurora di Murnau, questo film esplora tutte le possibilità di una narrazione puramente visiva" (Christopher Nolan). Stroheim illumina il naturalismo letterario americano con lampi di luciferino disprezzo. (pcris)
Accompagnamento al piano di Daniele Furlati
Copia proveniente da Photoplay Productions
Un pomeriggio di proiezioni di cortometraggi e giochi all'aperto all'insegna dei viaggi e delle esplorazioni nel tempo e nello spazio. Dai 5 anni in su.
In occasione dell'apertura della nuova stagione del Cineclub per bambini e ragazzi di Schermi e Lavagne, un pomeriggio di proiezioni di cortometraggi e giochi all'aperto all'insegna dei viaggi e delle esplorazioni nel tempo e nello spazio.
Dai 5 anni in su. Ingresso libero
(Pink Floyd Live at Pompeii, Francia-Belgio-RFT/1974) di Adrian Maben (85')
La musica dei Pink Floyd - colorata, visionaria, surreale - si presta perfettamente alla rappresentazione visiva. Girato all'interno e nei dintorni dell'antico anfiteatro romano di Pompei, questo film unico e memorabile sulla band ‘assoluta' del Novecento, coinvolge lo spettatore in una straordinaria esperienza audiovisuale. Quattro giorni di riprese con la musica registrata dal vivo come espressamente richiesto dal gruppo, il sole che inonda di luce la suggestiva cornice dell'anfiteatro di giorno, il bagliore dell'eruzione del vulcano a illuminarlo di notte. Il concerto inizia e finisce con l'esecuzione dell'imponente Echoes. Alle immagini del live si aggiungono materiali inediti e assai personali che ritraggono la band al lavoro a Parigi e le interviste originali raccolte durante la registrazione del loro capolavoro The Dark Side of the Moon.
(Sansho dayu, Giappone/1954) di Kenji Mizoguchi (124')
Una foresta. Una donna in viaggio con i due figli. I tre ricordano la nobile figura del padre, costretto all'esilio per aver preso le difese dei contadini. Verranno rapiti e separati. La madre portata sull'isola di Sado. I due ragazzi condotti dal famigerato e spietato intendente Sansho. Film dolente in cui gli elementi naturali sono a un tempo veicolo e risonanza degli stati emozionali. L'eco di una canzone. La vastità del mare. Il passato che fa ritorno. L'aria, la terra, l'acqua, la luce e i riflessi: qualcosa che è andato perduto invade il film: l'infanzia. Capolavoro. (Rinaldo Censi)
Restaurato da Kadokawa Corporation, The Film Foundation con la collaborazione di The Japan Foundation
(Twin Peaks: Fire Walks with Me, USA/1992) di David Lynch (135')
Considerato da molti (non dai fan, ovviamente) lo strampalato prequel di un regista in confusione, si è rivelato probabilmente l'opera sperimentale con cui David Lynch voleva scrollarsi di dosso l'eccessiva fama accumulata con la serie televisiva. Oggi, poi, con la terza stagione di Twin Peaks, quel che pareva un accumulo di fatti misteriosi e visionari si dimostra tassello indispensabile per la comprensione di quell'universo narrativo. E a rivederlo oggi, Fuoco cammina con me rappresenta una tappa importante del viaggio nell'inconscio e nella violenza, vera ossessione dell'autore. (rm)
Cortometraggi di David Lynch
THE GRANDMOTHER (USA/1970) di David Lynch (34')
Secondo corto di Lynch e prima collaborazione con il sound designer Alan Splet, prosegue l'esplorazione nei territori dell'incubo. Prima di Eraserhead, la casa e la famiglia sono già entrate nell'oscurità surreale del mondo di Lynch. (aa)
THE AMPUTEE (USA/1974) di David Lynch (5')
Quella per il corpo deformato, menomato, scisso, è un'ossessione che attraversa tutta l'opera lynchana. Prima del neonato di Eraserhead, dell'uomo elefante e dell'orecchio reciso di Velluto blu, c'è la donna amputata di questo terzo cortometraggio. Il dottore è interpretato dallo stesso Lynch. (aa)
THE COWBOY AND THE FRENCHMAN (USA/1988) di David Lynch (26')
"Unica incursione lynchiana nel genere western, per il quale il regista nutre un interesse piuttosto scarso, se non nullo, il film è profondamente radicato nel tipo di comicità da lui preferito, spesso sintomaticamente basato sugli equivoci e sul fallimento del linguaggio. Il film è ‘assurdo e stupido, nel vero senso della parola. Questa combinazione mi piace, ma a quanto pare piace solo a me!'". (Chris Rodley)
THE DARKENED ROOM (USA/2007) di David Lynch (8')
Due stanze. Tre donne. Dialoghi enigmatici. È il Lynch più sperimentale, che mette in crisi la relazione tra gli spazi, il senso delle situazioni, dei dialoghi, lasciando anche lo spettatore nella stanza oscura della propria immaginazione. (aa)
(Italia/2017) di Diego Olivares (102')
In un piccolo centro del casertano, un'umile famiglia di agricoltori vive il dramma di un territorio violato, contaminato dai veleni che criminali senza scrupoli hanno disseminato in buona parte della provincia. La tragedia ambientale, morale e culturale della terra dei fuochi è al centro di questo film di denuncia ispirato a una storia vera e presentato come evento speciale alla Settimana della Critica di Venezia. Olivares segue e incrocia i percorsi dei protagonisti tutti accomunati dal "veleno che dalla terra arriva alle piante, all'acqua, ai corpi e dunque spesso finisce per corrompere anche gli animi, fa vincere la paura, la diffidenza e l'indifferenza che rende solidali e partecipi solo quando il male arriva a colpirti direttamente".
(The Mummy, USA/1932) di Karl Freund (72')
La storia del gran sacerdote Im-Ho-Tep risvegliato dal suo sepolcro che si reincarna nell'archeologo Ardeth Bey s'ispira alle leggende sulla maledizione della tomba di Tutankhamon ma anche a varie fonti letterarie e al Dracula di Tod Browning, sul set del quale Karl Freund era stato direttore della fotografia. "Malvagio emissario di una terra esotica, Im-Ho-Tep è alla ricerca dell'amore, esattamente come Dracula, con il quale condivide anche gli ipnotici poteri e lo sguardo fulminante (reso ancora più impressionante dal make-up di Jack Peirce, che nei primi piani fa risaltare le sembianze di un teschio sotto la pelle avvizzita della mummia). Il personaggio di Ardeth Bey divenne il modello dei modi impeccabili e gelidamente minacciosi che avrebbero reso Karloff il cattivo più amato di Hollywood per i quattro decenni successivi" (Bill Krohn).
(USA/2017) di Gavin Elder (120')
Nel luglio 2016, quarantacinque anni dopo Pink Floyd: Live at Pompeii, David Gilmour torna ad esibirsi in due concerti nell'antico anfiteatro romano di Pompei - stavolta di fronte al pubblico, unico artista dai tempi dei gladiatori. "Si tratta di un posto magico. Farvi ritorno e vedere il palcoscenico e l'arena è stata un'esperienza travolgente. È un luogo di fantasmi". Il film-concerto, girato in 4K e Dolby Atmos, propone il meglio delle due esibizioni, con canzoni dagli album più recenti di Gilmour, Rattle that Lock e On an Island, ma anche brani dei Pink Floyd come Wish You Were Here e One of These Days, l'unica canzone eseguita anche con la band nel 1971.