Museo Civico Archeologico
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Grappolo d’uva con foro passante longitudinale
La viticoltura, che la mitologia egiziana considera un dono del dio Osiride, è attestata in Egitto dal primo periodo dinastico sino alla fine dell’epoca faraonica, e oltre ancora. Le zone principali di coltivazione della vite sono state identificate prevalentemente nella parte occidentale del paese, sia nel Delta che nelle oasi maggiori del deserto libico. Le fonti iscritte, le testimonianze iconografiche e archeologiche documentano la produzione e l’importazione di diversi tipi di vino che conoscono particolare diffusione d’uso durante il Nuovo Regno. A tale epoca risale anche questo pendente a forma di grappolo d’uva, che, assieme forse ad altri elementi vegetali, doveva far parte con funzione decorativa di un colorato pettorale.
Provenienza: Egitto - ignota
Datazione: Nuovo Regno (1539-1075 a.C.) (?)
Materiale: Faïence
Dimensione: cm. 2,52 x 1,57 x 1,46
Bibliografia: G. Kminek-Szedlo, Catalogo di Antichità egizie, Torino 1895, n. 1750
Numero di inventario: MCA-EGI-EG_1750