Museo Civico Archeologico
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Nel 370 a.C. circa viene convenzionalmente posto l’inizio di una nuova fase della produzione apula, caratterizzata da una maggiore espansione dell’area di diffusione dei prodotti, oltre che da un progressivo impianto delle officine in ambito indigeno.
Dal punto di vista decorativo la produzione è caratterizzata da un linguaggio ormai canonizzato, in cui sono comuni le raffigurazioni a soggetto dionisiaco e funerario. Si distinguono alcune figure emergenti, tra cui il Pittore dell’Ilioupersis (370-350 a.C.), le cui innovazioni figurative divennero in breve tempo caratteri distintivi della scuola apula, quali l’usanza di decorare i colli dei crateri con teste femminili entro calici floreali e le caratteristiche raffigurazioni di personaggi raggruppati intorno ai tempietti, stele o pilastrini funerari, come nel caso di questa hydria.
Corpo ceramico arancio nocciola, vernice nera, coprente e compatta; suddipinture in bianco.
Sul collo ramo d'alloro tra due filetti a risparmio. Sotto l'ansa verticale palmetta a volute; sulla spalla, sopra le anse orizzontali, due palmette oblique e grandi punti. La decorazione sul corpo è delimitata inferiormente da meandro interroto da riquadri a croce e punti.
Decorazione figurata sul corpo: scena di omaggio ad un sepolcro. Su due alti gradini decorati con una greca bianca e meandro ad onda, un'ara rettangolare decorata con una palmetta bianca e sormontata da fiori e foglie d'acanto. A destra dell'ara una figura femminile con chitone, specchio nella sinistra e lunga tenia frangiata nella destra. Dall'altro lato una fanciulla regge una cassettina rettangolare nella destra e nella sinistra una corona. Nel campo due palle.