Museo Civico Archeologico
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Tra le produzioni italiote figurate la scuola di Paestum si differenzia per una notevole unitarietà stilistica, dovuta soprattutto alla personalità di Asteas, principale artista di una feconda bottega che caratterizza i suoi prodotti per la presenza di decorazioni a forma di semipalmetta, usate per dividere le scene figurate. Asteas, insieme a Pithon, inoltre, è l’unico degli artigiani italioti di cui conosciamo il nome, grazie alle firme apposte sui vasi.
All’atelier di Asteas è da attribuire questo cratere a campana a soggetto dionisiaco, con Dioniso giovane e imberbe che impugna il tirso e si muove verso Pan, raffigurato con i caratteristici attributi ferini: zampe, coda e corna caprine, naso camuso e corpo villoso, nell’atto di suonare il flauto.
Corpo ceramico di color rosso-arancio; vernice nera coprente tranne nella zona del piede dove sembra più diluita. Suddipinture in bianco-giallastro in parte evanide.
Sul labbro ghirlanda di foglie di alloro. Sotto entrambe le anse, palmetta a ventaglio fiancheggiata da girali con fiori a semiventaglio. Sotto la scena figurata fascia di onde correnti a destra.
Lato A: Dioniso giovane, imberbe, di profilo verso destra, con capelli lunghi e ricciuti che scendono sulle spalle, corona di edera bianca e tenia punteggiata sul capo; indossa una tracolla di perline bianche e nella destra impugna il tirso, decorato con una lunga tenia svolazzante; nella sinistra regge una phiale bianca con frutti e lunghe tenie e un mantello bordato e decorato da punti lungo l'orlo. Davanti a Dioniso è Pan, barbato, con viso semiferino, zampe di capro, corna bianche e corona bianca sul capo. Incede verso destra, suonando le doppie tibie, rese in bianco. Nel campo tenia bianca svolazzante.
Lato B: due giovani con mantello, uno di fronte all'altro con corona d'alloro bianca, scarpe punteggiate, appoggiati con la mano destra allo stesso bastone, bianco.
Produzione attribuibile alle botteghe di Paestum.