Museo Civico Archeologico
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Poco dopo la metà del V sec. a.C., momento in cui raggiungono il culmine le importazioni di ceramica attica in Italia meridionale e in Sicilia, va collocato, in alcuni centri della Magna Grecia, l’inizio di una produzione di ceramica a figure rosse ad imitazione dei prodotti attici, forse anche in relazione al trasferimento di artigiani ateniesi in Italia Meridionale.
La prima fase di questa produzione (440-430 a.C.) si sviluppò nei centri coloniali greci del golfo di Taranto, con prodotti molto simili ai contemporanei modelli attici e fu probabilmente nelle botteghe di Taranto e di Metaponto che presero l’avvio rispettivamente la scuola “protoapula” e “protolucana”. A Metaponto gli scavi archeologici hanno portato alla luce i forni di un’officina in attività a partire dalla metà del V secolo a.C.
Caposcuola della produzione lucana è il Pittore di Pisticci a cui è attribuito questo cratere, raffigurante una scena di corteggio dionisiaco, una menade tra due satiri con tirso.
Corpo ceramico di colore rosso-pallido; vernice nera, compatta, coprente e piuttosto lucente.
Sul labbro ghirlanda d'alloro compresa tra due scanalature a risparmio. Il campo figurato è limitato inferiormente da un motivo a meandro triplice, intervallato da quadrati con angoli campiti da quadrati e croci al centro.
Lato A: Menade volta a sinistra tra due Satiri nudi; veste un con chitone manicato e mantello e ha tra i capelli una tenia. Il Satiro di destra, in marcia verso la stessa direzione, è retrospicente e danza con la gamba destra alzata e tiene nella destra il tirso; quello di sinistra ha in una mano il tirso e nell'altra un corno, che tende verso la Menade.
Lato B: tre giovani con mantello, i due laterali sono appoggiati con la destra a bastoni. Entrambi si rivolgono al giovane al centro, volto sinistra.