Museo Civico Archeologico
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Questa oinochoe a bocca trilobata, attribuita alla mano del Pittore del Primato, esemplifica efficacemente l’evoluzione della produzione lucana nel corso del IV secolo a.C.: il repertorio delle forme si restringe notevolmente e la decorazione si riduce a soggetti per lo più legati al mondo funerario, denotando un particolare gusto per i motivi ornamentali e floreali. Su influenza dei contemporanei prodotti delle botteghe apule, il Pittore del Primato decora i suoi vasi con elaborate composizioni vegetali, impiegando anche colori suddipinti, quali il bianco, il giallo ed il rosso, caratteristica originale delle botteghe dell’Italia Meridionale.
Bocca trilobata, breve collo concavo, corpo ovoidale, piede a disco sagomato e ansa a nastro appena sormontante.
Corpo ceramico beige-arancio, ingobbio rossastro, vernice nera, abbastanza coprente; suddipinture in bianco e giallo.
Sulla spalla, al centro due palmtte contrapposte, con doppia voluta e semipalmette. Sotto l'ansa grande palmetta con volute da cui sorgono girali con foglie dentate e fiori ad alto calice. In alto, ai lati della palmetta, due rosette quadripetale.
Sul corpo, giovane nudo, seduto su una roccia resa a contorno bianco, con corpo di tre quarti e testa di profilo a sinistra. Ha riccioli neri lunghi fino alle spalle e la spalla sinistra è ricoperta dal mantello. Ai piedi indossa i calzari e con la mano destra regge un ramo di palma, mentre con la sinistra tiene il tirso. Nel campo tenia appesa.