Museo Civico Archeologico
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Antonio Pisano, detto Pisanello, è considerato l'inventore della medaglia rinascimentale. Già noto come pittore, iniziò la sua opera di medaglista probabilmente con l'esemplare creato per Giovanni VIII Paleologo nel 1438-39. Lavorò presso molte corti italiane, a Ferrara, Firenze, Milano, Rimini, Napoli, Roma e a Mantova, dove eseguì anche questa medaglia per Cecilia, figlia di Gianfrancesco Gonzaga, primo marchese di Mantova, e di Paola Malatesta. Pur essendo monaca da due anni, Pisanello effigiò la fanciulla in abiti laici. Al rovescio, sullo sfondo di un paesaggio roccioso, illuminato dalla luna, una vergine seminuda, seduta, tocca la testa di un unicorno accovacciato; a destra, una stele reca incisa la legenda ad indicare che la medaglia fu eseguita nel 1447 da Pisanus Pictor. La vergine simboleggia la purezza e la castità di Cecilia: secondo la tradizione medievale, solo una vergine poteva sottomettere l'unicorno, bestia feroce e selvaggia.
Antonio Pisano, detto Pisanello, è considerato l'inventore della medaglia rinascimentale. Già noto come pittore, iniziò la sua opera di medaglista probabilmente con l'esemplare creato per Giovanni VIII Paleologo nel 1438-39. Lavorò presso molte corti italiane, a Ferrara, Firenze, Milano, Rimini, Napoli, Roma e a Mantova, dove eseguì anche questa medaglia per Cecilia, figlia di Gianfrancesco Gonzaga, primo marchese di Mantova, e di Paola Malatesta. Pur essendo monaca da due anni, Pisanello effigiò la fanciulla in abiti laici. Al rovescio, sullo sfondo di un paesaggio roccioso, illuminato dalla luna, una vergine seminuda, seduta, tocca la testa di un unicorno accovacciato; a destra, una stele reca incisa la legenda ad indicare che la medaglia fu eseguita nel 1447 da Pisanus Pictor. La vergine simboleggia la purezza e la castità di Cecilia: secondo la tradizione medievale, solo una vergine poteva sottomettere l'unicorno, bestia feroce e selvaggia.