Museo Civico Archeologico
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Questo aureo, moneta della più alta rarità, fu emesso da Gneo Pompeo, detto Pompeo Magno (Roma 106-Pelusio, Egitto, 48 a.C.), abile uomo politico e valoroso generale romano. Al dritto compare la testa della personificazione dell'Africa (identificabile per la presenza della spoglia elefantina) forse in riferimento alle sue vittorie in Africa, tra l'80 e il 72 a.C., contro i seguaci di Mario. Il lituus e la brocca sono invece ricollegabili alla carica di Pompeo come augure.
Il rovescio raffigura Pompeo sulla quadriga trionfale, con il ramo nella mano destra; sopra, è visibile una Vittoria in volo nell'atto di incoronare i cavalli, sul primo dei quali è una piccola figura di cavaliere, forse il figlio maggiore di Pompeo. La legenda del rovescio (PROCOS, all'esergo) spinge a datare la moneta al 71 a.C. poiché Pompeo venne nominato proconsole nel 72 a.C., mentre già nell'81 aveva ricevuto l'appellativo di Magno e il riconoscimento del trionfo.
Questo aureo, moneta della più alta rarità, fu emesso da Gneo Pompeo, detto Pompeo Magno (Roma 106-Pelusio, Egitto, 48 a.C.), abile uomo politico e valoroso generale romano. Al dritto compare la testa della personificazione dell'Africa (identificabile per la presenza della spoglia elefantina) forse in riferimento alle sue vittorie in Africa, tra l'80 e il 72 a.C., contro i seguaci di Mario. Il lituus e la brocca sono invece ricollegabili alla carica di Pompeo come augure.
Il rovescio raffigura Pompeo sulla quadriga trionfale, con il ramo nella mano destra; sopra, è visibile una Vittoria in volo nell'atto di incoronare i cavalli, sul primo dei quali è una piccola figura di cavaliere, forse il figlio maggiore di Pompeo. La legenda del rovescio (PROCOS, all'esergo) spinge a datare la moneta al 71 a.C. poiché Pompeo venne nominato proconsole nel 72 a.C., mentre già nell'81 aveva ricevuto l'appellativo di Magno e il riconoscimento del trionfo.