Museo Civico Archeologico
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Poco dopo la metà del V sec. a.C., momento in cui raggiungono il culmine le importazioni di ceramica attica in Italia meridionale e in Sicilia, va collocato l’inizio di una produzione, in alcuni centri della Magna Grecia, di ceramica a figure rosse ad imitazione dei prodotti attici. La prima fase di questa produzione (440-430 a.C.) si sviluppò nelle città greche del golfo di Taranto, con prodotti molto simili ai contemporanei modelli attici.
I centri propulsori della sono stati individuati in area lucana (Metaponto per la scuola "protolucana") e nell'area tarantina (scuola "protoapula").
La crescente richiesta di prodotti di pregio da parte delle aristocrazie indigene e la concorrenza interna tra le botteghe del Ceramico di Atene favorì il trasferimento, già intorno alla metà del V sec. a.C. di artigiani attici in Italia Meridionale; gli eventi successivi alla guerra del Peloponneso e alla crisi ateniese sul finire del V sec. favorirono e consolidarono le produzioni italiote, destinate ad incontrare un largo favore per tutto il corso del IV sec. a.C.
A partire dalla fine del V-inizi del IV sec. a.C., oltre alla scuola lucana e apula si svilupparono produzioni dai caratteri peculiari anche in Sicilia (Lentini, Gela e Siracusa) e in Campania (Cuma, Avella e Capua e la scuola di Paestum).
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