Museo Civico Archeologico

Collezioni / Sezioni / Bologna e il suo territorio nella Preistoria

Catene operative per scheggiare la pietra

Dopo una lunga fase di sperimentazione, durante la quale l'uomo elabora metodi sempre più complessi di scheggiatura, sfruttando anche nuovi tipi di pietra, come la ftanite, intorno a 350.000 anni da oggi, si afferma una nuova tecnica di lavorazione della pietra.
L'uomo impara a pianificare accuratamente la sequenza delle azioni che porta alla realizzazione di strumenti funzionalmente più efficaci.

Informazioni aggiuntive

La qualità e il numero dei manufatti ottenuti (lame e schegge, raschiatoi, grattatoi, …) dà ragione del successo incontrato da questa tecnica, conosciuta come “tecnica levallois” che diviene caratteristica della fase definita Paleolitico Medio.
In questa fase le attività dei cacciatori paleolitici e i siti frequentati dall’uomo si moltiplicano: è uno straordinario esempio di adattamento e di occupazione di una fascia di territorio di raccordo fra l’antica zona collinare e la pianura.
Questo fenomeno raggiunge il suo apice intorno a 150.000-120.000 anni dal presente, fase a cui vanno riferiti numerosi rinvenimenti che coprono una larga fascia di territorio che quasi senza interruzione giunge sino alla costa adriatica.

Provenienza: Podere Due Pozzi, loc. Pizzocalvo, San Lazzaro di Savena (Bologna) Collezione Fantini
Datazione: 150.000 - 120.000 anni fa
Materiale: Ftanite
Dimensione: cm 7,5 x 5,1
Numero di inventario: 9637

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Sale espositive | Sala I - Sezione Preistorica