Letture di Vittorio Franceschi
L'incontro è il primo dei quattro appuntamenti che Agorà dedica all’attore, drammaturgo e regista Vittorio Franceschi, dal titolo:
"Dietro il teatro il mondo. Territori diversi percorsi da un viaggiatore che si orienta con le stelle. con Vittorio Franceschi"
Josè Saramago. Un centauro portoghese e le sue poesie.
Letture di Vittorio Franceschi
Dal racconto Il Centauro e poesie del Premio Nobel per la letteratura, 1998
Ingresso gratuito
con Claudia Marsicano
Un invito a osare, a danzare, a piacersi, senza quella pesantezza culturale che imprigiona le forme in un modello; osare nel guardare il reale, cioè un artista che si esprime in tutto il suo talento.
Silvia Gribaudi torna a lavorare sul corpo di una donna e sul ruolo che occupa nella società, e lo fa da regista e coreografa, guidando l’attrice e performer Claudia Marsicano, finalista Premio UBU 2016 come nuova attrice under 35.
In R. OSA il corpo è insieme reale e palpabile di materia attraverso la quale l’interiorità del performer si esprime; è fonte di ironia, a proprio agio in uno spazio, quindi espressione di piacere e libertà.
Un gioco, che con dissacrante umorismo riesce a porre a proprio agio lo spettatore renderlo parte vitale dell’azione performativa.
È in atto una rivoluzione del corpo, che si ribella alla gravità e mostra la sua lievità: una ricerca del “non limite”, come afferma la coreografa, per scoprire come l’arte «possa creare bellezza, che nasce dal movimento: i nostri corpi, la carne, la pelle possono assumere tante figure diverse e trasformabili grazie ai muscoli e allo scheletro, per diventare infinite cose differenti». È nei luoghi nascosti del corpo, considerati per pregiudizio e usanza brutti e inadatti, che Silvia Gribaudi riesce a trovare l’armonia e la libertà del movimento, per scovare nuove forme di virtuosismo oltre a quelle conosciute.
coreografia e regia Silvia Gribaudi
con Claudia Marsicano
sonorizzazione estemporanea dei super8 di Piero Copertini
Il jazz è improvvisazione, una passeggiata estemporanea tra memorie preziose e propulsione pulita, dinamismo al cubo, al domani, all'infinito.
Improvvisazione è rivolta, fantasia in movimento, immagine mai immobile e mai scontata, come mai immobile e mai scontato è lo sguardo di Piero Copertini sulle strade di Bologna nel '77.
sassofono Carlo Atti
pianoforte Emiliano Pintori
batteria Max Dall'Omo
voce Giulia Lorvich
rito sonoro di e con Mariangela Gualtieri
La natura e le potenze arcaiche della natura sono in primo piano, con un io in ascolto delle minime venature di suono, con un tu al quale vengono rivolte parole d’amore, senza tuttavia trascurare la fatica del tenersi insieme.
In Bello Mondo Mariangela Gualtieri cuce versi tratti soprattutto da Le giovani parole (Einaudi), uscito nel 2015, ma inserisce anche poesie da raccolte precedenti, al fine di comporre una partitura ritmica che passa dall’allegretto al grave, dall’adagio fino al grande largo finale, col suo lungo e accorato ringraziamento al bello mondo, appunto, con la sua ancora percepibile meraviglia.
rito sonoro di e con Mariangela Gualtieri
con la guida di Cesare Ronconi
In occasione dello spettacolo, dalle ore 20 il Museo Casa Fabbroni è aperto con possibilità di visita guidata.
Il più grande autore “pop” in Italia è stato il Maestro Giuseppe Verdi, a cui nome è indissolubilmente legata anche la Storia dele nostro Paese. Eppure, pur rimandendo la sua musica sempre attuale, gran parte dei giovani oggi non lo conosce o lo ricorda come un autore di musica “classica”, genere riservato ad una elite del pubblico.
Questo progetto si propone di gettare un nuovo ponte per avvicinare al suo lavoro chi associa il nome Verdi semplicemente ad una “piazza” cittadina o al passato, ma al contempo anche incuriosire chi già lo ama ignorando però il percorso umano che ha generato la sua grandezza.
Verdi è un autore assolutamente “popolare”. Un episodio del film “Casa Ricordi” racconta che capitando casualmente nei disordini tra la folla in subbuglio e i militari che stavano per sparare, tutto si bloccò nel momento in cui lo riconobbero: i due opposti schieramenti si misero a cantare “Va pensiero” e deposero le armi. Vera o falsa che fosse questa vicenda, è un segno emblematico che certifica la potenza universale delle sue composizioni e il rispetto che tutti riconoscevano a questo genio della musica.
Sono tanti invece i reali aneddoti sulla sua vita ricordati con maestria da Maurizio Garuti, autore che ha pubblicato numerosi libri e firmato testi teatrali per Ivano Marescotti e Vito, in uno spettacolo che oltre a divertire ed emozionare, rappresenta una proposta artistica dall'alto valore didattico e culturale.
Il format proposto è una piéce di teatro-canzone diretta da Francesca Calderara, interpretata da Franz Campi, che si è già cimentato in diverse occasioni nel genere e che ha riportato numerosi successi anche come autore musicale, Maurizia Cocchi, attrice versatile particolarmente a proprio agio nei ruoli brillanti, ed un attore comico-cantante di grande esperienza e dal prestigioso curriculum come Eraldo Turra.
L'arrangiamento delle musiche del Maestro, a volte riproposte in chiave ironica e declinate in generi musicali moderni, sono affidate alla pianista e percussionista Alice Zecchinelli.
Il testo racconta in chiave ironica e divertente l'incontro di due vecchi amici che in gioventù suonavano in una band. Una ha lasciato la musica per rifugiarsi in un impiego sicuro mentre l'altro ha perso il senno della ragione e a giorni alterni crede di essere una volta Lucio Dalla, un'altra Fred Buscaglione, un'altra ancora Lucio Battisti... Ma nel momento dell'incontro con la vecchia amica si trasforma in Giuseppe Verdi. E mentre l'accompagna verso il suo luogo di lavoro, si lascia andare ai ricordi alternando spassosissimi o dolorosi aneddoti della vita del Maestro. Durante il cammino la coppia viene intercettata da un personaggio strano, un lavoratore precario, un clochard, che viene coinvolto nell'intreccio dei surreali deliri dello sciroccato e si trova ad interpretare con convinzione alcune delle più celebri arie verdiane.
E allora il testo diventa anche una fotografia del disagio di una fascia di persone in difficoltà, purtroppo sempre più numerosa, che abitano le nostre metropoli alla ricerca di una dimensione che permetta loro di esistere e vivere dignitosamente.
Leggerezza, ironia e denuncia sociale riescono così a trasformare un brillante racconto in un potente lasciapassare per entrare nel mondo della Lirica e in particolare in quello del genio di Giuseppe Verdi.
regia Francesca Calderara
con Franz Campi e Maurizia Cocchi
tenore Eraldo Turra
rielaborazioni musicali Alice Zecchinelli
Biglietto 12€ (intero), 10€ (ridotto)
con Francesco Pennacchia e Gianluca Stetur
Uno spettacolo di archeologia teatrale.
Alle origini del gioco.
Laddove nasce la tradizione ormai perduta.
Il gusto e il piacere della vera finzione. Quella autentica. Quella che privilegia il gioco e la santa
idiozia. La fede nell'arte del fallimento.
Insomma, signori, potrete vedere due attori. Certamente il gradino più basso dell'umanità, ma pur
sempre due persone, due esseri, due esemplari di una specie in via d'estinzione.
Fatta oggetto da qualche anno a questa parte, come ben sapete, di una caccia spietata.
Coloro tra voi che ne sono ignari si chiederanno il perché.
La vita ha un dente d'oro è un'antica espressione bulgara che non trova corrispondenza idiomatica nella nostra lingua. Oggi l'espressione non è più in uso, ma pare venisse utilizzata per alludere al fatto che in tutto ciò che è vero c'è sempre un artifizio. Ma è anche vero che le cose, a volte, sono proprio come sembrano.
con Francesco Pennacchia e Gianluca Stetur
regia Claudio Morganti
Di e con Ascanio Celestini
“Violetta è una giovane donna che lavora in un supermercato. Non le piace il lavoro che fa. Lavora alla cassa dove fatica anche ad alzarsi per andare al gabinetto.
Allora immagina di essere una regina. E nella sua immaginazione anche il mondo che si trova fuori dal supermercato è un reame, pieno di gente interessante che lei incontra e che le racconta storie.
Una barbona che rimpiange un uomo al quale ha voluto molto bene, un africano, facchino in un grande magazzino. E poi il padre di Domenica, scomparso quando lei era molto piccola o uno zingaro che ha conosciuto quando era bambina, bambino anche lui, e che ha rincontrato da grande.
Tutti questi personaggi e le loro storie interagiscono, si incrociano, soprattutto attraverso un altro personaggio chiave del racconto: una ex prostituta proprietaria di un bar di periferia, di quelli con le slot machine, dove in qualche maniera tutti finiscono. (…)
Pueblo è la seconda parte di una trilogia che comincia con Laika. In entrambi i casi si tratta di vicende di personaggi che vivono ai margini della narrazione alla quale siamo abituati. Personaggi che non hanno alcun potere e spesso stentano a sopravvivere, ma si aspettano continuamente che il mondo gli mostrerà qualcosa di prodigioso. Ci credono talmente tanto che alla fine il prodigio accade. (…)”
Ascanio Celestini
uno spettacolo di Ascanio Celestini
con Ascanio Celestini e Gianluca Casadei
Fino a dicembre questo spettacolo è riservato a chi acquista un abbonamento
di Armando Pirozzi
Un quaderno per l’inverno, testo per due attori in tre scene, racconta la storia di un introverso professore di letteratura che, rientrando in casa, vi trova un ladro, armato di coltello, che vuole da lui qualcosa di molto insolito: è una questione di vita o di morte. Durante la notte che segue i due personaggi, in bilico tra speranza e disperazione, si confrontano su idee, sentimenti, interrogativi dolorosi, in un dialogo per entrambi nuovo e inaspettato. I due si ritroveranno anni dopo, ancora in qualche modo segnati dall’esperienza di quella notte che, seppure vissuta e ricordata in modi molto diversi, ha tracciato forse la possibilità di un cambiamento, di una più ampia comprensione. Il tema centrale del testo è la scrittura e la sua possibilità di incidere direttamente sulla realtà: la forza miracolosa della poesia, non come semplice esercizio di tecnica letteraria, ma per la dirompente carica vitale che suscita, nonostante tutto, nelle persone.
Armando Pirozzi
di Armando Pirozzi
uno spettacolo di Massimiliano Civica
con Alberto Astorri e Luca Zacchini
Un racconto per la quadreria del Ritiro del Pellegrino
Collezionare, raccogliere, catalogare sono istinti tipici dell'essere umano, che dall'antichità ha cercato di ordinare quello che giaceva disperso, sminuzzato allo specchio dell'esperienza quotidiana a storica, che sempre devia, distrae, seduce. Una serie di opere pittoriche che deriva da un educatorio delle fanciulle povere, nato per il bisogno di dare disciplina a coloro che (con linguaggio ottocentesco) avrebbero potuto "perdersi". Una continua occasione di devozione, quindi, che si offriva alle damigelle che frequentavano l'istituzione, e che ora approda nei sicuri depositi di una banca.
Il movimento incessante delle opere, la loro continua comparsa e disparsa, le rapine di guerra, i danni della natura e comunque la permanenza, malgrado tutto, di lavori fragili, che sembrano potersi distruggere da un soffio di vento. Di questo racconterà l'ordine del mondo, con storie tra il passato e il futuro.
Luca Scarlini, voce storica di Radio Tre, conduttore del programma "Museo Nazionale". Ha all’attivo una vasta attività come storyteller. Ha curato mostre sulla relazione tra arte, musica, teatro e moda.
Ingresso gratuito
Terzo capitolo della “Trilogia della provincia”
“Un’esplosione di sentimenti, emozioni di un’umanità semplice, che affiorano attraverso il racconto: piccole storie che apparentemente non lasciano segni, vite di provincia taciute, soprusi, miserie, invidie; un tip tap della tragedia”.
Una ragazza prende in mano una pistola Smith & Wesson 9 millimetri e attraversa tutto il paese per andare a sparare al ragazzo che la sera prima, il venerdì santo della passione, l’ha costretta a subire una violenza. Una camminata semplice, determinata, senza appelli, pubblica, che obbliga tutti coloro che la incontrano a prendere una posizione netta nei suoi confronti.
Una ragazza che in virtù di quell’atto improvviso e inaspettato è costretta a crescere, a diventare donna, a superare gli sguardi e i pregiudizi che a questi sguardi corrispondono. Si comincia dai familiari, per coinvolgere, man mano, tutti gli abitanti del paese fino a rivelare, nel profondo, la nostra società, un’italietta convinta di un progresso automatico e teso all’infinito degli anni ‘80, spesso incentrata sull’arroganza del maschio dominatore.
Ma qual è la via per rimettere tutto al suo posto? È giusto usare la violenza per riparare ad una violenza? E se così non fosse che alternative avremo?
Premio della critica Anct "histryo" 2016, Premio rete critica 2016, Premio "Mariangela Melato" 2017
di e con Oscar De Summa
Sono sorelle, anziane, un po’ represse, forse. Arrotondate dal tempo.
Alla morte della loro madre, Annette, e Bernadette si rendono conto di non aver mai visto la tomba del padre, sepolto venticinque anni prima, a nord, nella regione Amiens.
Decidono quindi di lanciarsi nell'avventura, per abbracciare papà e dirgli che la mamma morta.
'Deux petite dames vers le Nord' è una delicata fantasia sui lutti scombinati. E’ il ritornello della riconciliazione, tardiva ma reale, tra le persone. Non è tanto il dolore della perdita, quanto piuttosto l’attimo in cui è anche possibile ridere, a volte, di botto, senza volerlo, come per incanto, come guidati da un fantasma, quando si viene a sapere della morte di qualcuno. E come l’attimo di grazia, quando la vita esce a prendere una boccata d’aria, l‘attimo in cui si accetta di prendere per mano i propri fantasmi e di ballare insieme a loro invece di portarseli sulle spalle.
Pierre Notte
di Pierre Notte
traduzione di Anna D’Elia
con Francesca Mazza (Annette) e Angela Malfitano (Bernadette)
di Marco Cavicchioli
Revolyutsiya è uno spettacolo sulla Rivoluzione Russa, ma non solo. È anche (soprattutto) un omaggio alla memoria, alle persona che hanno costruito e partecipato al grande sogno e poi lo hanno visto evaporare come una bolla di sapone. È, inoltre, il racconto di chi quell'idea, l'idea del comunismo, se l'è sentita arrivare addosso con tutta la sua forza e con tutte le sue speranze, pur non essendo cittadino sovietico e pur non avendo osservato da vicino ciò che laggiù accadeva.
Il personaggio-guida dello spettacolo è un tipo strambo che abita a Cavriago, paese in provincia di Reggio Emilia, dove ancora esiste una statua di Lenin in piazza, dono del governo sovietico negli anni Settanta. Cavriago è il centro della scena e attorno si muovono, come in una sorta di «passerella storica», tutti gli uomini e le donne che hanno fatto la Rivoluzione d'ottobre.
Spettacolo teatrale nell'ambito della stagione teatrale Agorà promossa dalla Unione Reno Galliera con la direzione artistica di Elena Di Gioia
ideato da Marco Cavicchioli
con Marco Cavicchioli e Irene Elena (chitarra)
regia di Bruno Stori
Ingresso ridotto Card Musei Metropolitani
performance di Cristian Chironi, Francesca Grilli, Jacopo Miliani, Davide Savorani e Sissi
Evento a cura di Fabiola Naldi e Maura Pozzati.
Orari performances:
13 ottobre h 18 – 21
14 ottobre h 15 - 19
Il pubblico può accedere gratuitamente ai diversi spazi previsti per le azioni, nel rispetto dell’orario di apertura e di chiusura e della capienza prevista all’interno di Palazzo Magnani. Gli spazi: Sala Ercole, Cortile Nobile, Scale, Sala dei Carracci, tutti luoghi abitualmente visitabili solo su prenotazione.
Questo speciale appuntamento è parte di una serie di iniziative realizzate nell’ambito del progetto artistico della Quadreria di Palazzo Magnani, a cura della Fondazione del Monte e di UniCredit.
Musiche di Bach, Beethoven, Shubert; Piazzolla
Il Premio "Giuseppe Alberghini" (dedicato alla figura del grande violoncellista nato a Pieve di Cento nel 1879) istituito nel 2015 dall'Unione Reno Galliera nell'ottica di tutelare la tradizione musicale classica e valorizzare i giovani talenti del nostro territorio, grazie alla collaborazione di Agorà, presenta un esclusivo concerto realizzato da alcuni dei vincitori delle sue prime due edizioni. In programma le più famose pagine del repertorio cameristico classico.
I Cameristi del Premio Alberghini in Concerto, In collaborazione con Premio "Giuseppe Alberghini" Giovani Musicisti e Compositori Città Metropolitana di Bologna
il Barbiere di Siviglia di Rossini attraverso immagini, musica e animazioni
Il Barbiere di Siviglia a fumetti nasce da un’idea musicale: la suite di Vincenzo Gambaro sulle musiche dell’Opera di Rossini, arrangiata per orchestra a fiati. A questa versione musicale Giocoli ha pensato di affiancare l’intricata storia di Rosina, attraverso i disegni inediti della mangaka giapponese Tsukishiro Yuko. Due linguaggi apparentemente lontani, uniti però dal racconto e dall’espressività. (fin qui testo per locandina) La lirica si tuffa nella contemporaneità del fumetto giapponese, l’immediatezza dell’arte visiva si intreccia con il sonoro, restituendo una versione dell’opera nuova e originale che sa parlare anche a un pubblico giovane e contemporaneo.
I nuovi arrangiamenti, che ATTI SONORI ha prodotto per orchestra da camera, hanno dato vita a una nuova partitura per 10 parti reali, in cui l’opera viene spogliata delle parti recitative e mette in scena solo la musica, mentre i fumetti vengono proiettati su un fondale scenografico e raccontano la storia attraverso la suggestione delle immagini.
ideazione e direzione Giambattista Giocoli
Orchestra del Baraccano
a cura di Kepler-452
Come nascono i bambini? Quanto è importante il problema sessuale nella tua vita? Vorresti essere un Don Giovanni? Che cosa ne pensi degli invertiti?
Queste sono alcune delle domande che Pasolini poneva agli Italiani quasi cinquant’anni fa.
Spesso ci chiediamo come gli altri vivano le proprie relazioni, la coppia, il sesso. È insolito trovarsi a parlarne, soprattutto in pubblico, soprattutto prendendo posizione sul proprio privato, soprattutto in una scuola media superiore. Confrontarsi su questi temi, al di là della superficie del fenomeno, rimane difficile.
All’interno dell’Istituto Keynes di Castel Maggiore, cammineremo domandando alle studentesse e agli studenti quali siano le loro speranze e paure, i loro desideri, le loro libere associazioni rispetto al mondo dei sentimenti e della sessualità. Cercheremo di portarli in scena con noi, partendo dalle loro istanze e trasfigurandole artisticamente per raccontare e magnificare la loro identità.
Ci sembra importante, in questo momento, interpellare una comunità di adolescenti, di esseri umani in cambiamento, ancora aperti allo stupore e incerti nelle proprie direzioni.
Il percorso culminerà in due serate di spettacolo all'interno dell'istituto, attraverso un percorso site-specific che trasformi la scuola in un luogo in cui siano i ragazzi a prendere parola e raccontarsi pubblicamente.
un progetto di Kepler-452 (Paola Aiello, Enrico Baraldi, Nicola Borghesi) per Agorà
direzione artistica e ideazione di Nicola Borghesi
regia e drammaturgia di Kepler-452
Repliche
ore 18 e ore 21 - Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria
Ingresso ridotto per gli abbonati Card Musei Metropolitani
Tutto da un’altra parte: Deserti e Oceani
Per capire un pezzo di mondo che non è il nostro servono decenni, e non è detto che i decenni bastino Cosa cerchiamo in un luogo vuoto? Cosa ci affascina in un viaggio la cui meta è definita essenzialmente in negativo – un deserto, un oceano aperto, luoghi caratterizzati dall’assenza di tutto il resto – e il cui panorama è un orizzonte piatto? Uno dice, “il viaggio interiore”: ma fuor di metafora non significa niente, perché si viaggia fuori. Ad esempio: nel nord-est dell’Etiopia, nell’Atlantico meridionale, in Atacama.
Claudio Giunta dialoga con Vincenzo Latronico
Progetto a cura della Società editrice Il Mulino.
Con il contributo di Unicredit e di Colazione da Bianca
Pamela Villoresi: La Chiama delle Donne
“Mi sono resa conto che, con le nostre figlie e i nostri figli, abbiamo dato per scontate troppe cose: il diritto al voto, il diritto al lavoro, la maternità desiderata e retribuita, i consultori, i diritti e le regole dei lavoratori e soprattutto delle lavoratrici. Forse c’è bisogno di volgere lo sguardo indietro, quando si lavorava per un po’ di pane e, lavorando, si rischiava la vita; quando, per sfamare la famiglia, tante donne accettavano lavoro in nero, se lo trovavano, se le gravidanze lo permettevano. Succede anche oggi, purtroppo, ma allora era la regola. Questo recital vuole, attraverso racconti, poesie e musiche, accompagnarci lungo tutto l’ultimo secolo per mostrarci il percorso che le donne e gli uomini hanno compiuto, a prezzo di lotte, fatiche, sfide e talvolta della vita.” (Pamela Villoresi)
Diretto e interpretato da Pamela Villoresi
Musiche composte ed eseguite da Luciano Vavolo per chitarra, violino, clarinetto, flauto, tamburo.
In collaborazione con il Centro delle donne - Biblioteca Italiana delle donne
Mario Monti e Francesco Merloni
In occasione dei dieci anni dalla scomparsa di Nino Andreatta e in concomitanza con il sessantennale dei Trattati di Roma, Mario Monti e Francesco Merloni presentano il numero speciale della Rivista dell’AREL, l’Agenzia di Ricerche e Legislazione fondata dal grande economista e politico bolognese. Questo numero della rivista, curato da Enrico Letta e Mariantonietta Colimberti, ricorda il grande europeista, campione della concretezza delle politiche e delle identità locali e nazionali, ma anche del senso primario della costruzione europea. Perché l’Europa? Perché stare insieme e come? A queste domande il numero speciale della Rivista risponde con le parole stesse dello statista attraverso le quattro sezioni che la compongono: Europa nostro paese, nostra ricchezza, nostra difesa, nostro futuro.
In collaborazione con AREL e Librerie.Coop
Graziana Borciani e Stefania Secul in Marlenedith
Lo spettacolo di teatro canzone, presentato in anteprima al LabOratorio, narra la storia di Marlene Dietrich e di Edith Piaf e della loro amicizia. Due grandi artiste. Due donne. Due grandi amiche. Due vite dense delle più belle emozioni raccontate attraverso parole e musica. Le loro canzoni più significative, da La vie en rose a L’hymne à l’amour, da Gigolo a Lili Marlene, saranno ripercorse in una veste sobria, elegante e senza fronzoli.
Gaia Ferrara narrerà la storia nell’alternarsi di canzoni interpretate da Graziana Borciani e Stefania Seculin.
Pianoforte Lamberto Lipparini
Attrice Gaia Ferrara
In collaborazione con il Centro delle donne - Biblioteca Italiana delle donne