Daniele Luchetti, Italia/2018, 97’
Con Marco Giallini, Elio Germano, Eleonora Danco
Marco Giallini è Numa Tempesta, un finanziere che gestisce un fondo da un miliardo e mezzo di euro e abita da solo nel suo immenso hotel deserto, pieno di letti in cui lui non riesce a chiudere occhio. Tempesta ha soldi, carisma, fiuto per gli affari e pochi scrupoli. Un giorno la legge gli presenta il conto: a causa di una vecchia condanna per evasione fiscale dovrà scontare un anno di pena ai servizi sociali in un centro di accoglienza. E così, il potente Numa dovrà mettersi a disposizione di chi non ha nulla, degli ultimi. Tra questi c’è Bruno (Elio Germano), un giovane padre che frequenta il centro con il figlio, in seguito ad un tracollo economico. L’incontro sembrerebbe offrire ad entrambi l’occasione per una rinascita all’insegna dei buoni sentimenti e dell’amicizia. Ma c’è il denaro di mezzo e un gruppo di senzatetto che, tra morale e denaro, tenderà a preferire il denaro. Alla fine, come nel miglior cinema di Daniele Luchetti, bisognerà chiedersi: chi sono i buoni, se ci sono?
Incontro con il regia e sceneggiatore Daniele Luchetti
Rassegna Accadde domani
Guillermo del Toro, USA/2017, 123’
con Sally Hawkins, Michael Shannon, Richard Jenkins
C'era una volta Il mostro della laguna nera, tenera oscenità con i piedi palmati che del Toro, cinefilo purosangue, ha amato come un fratello. E c'è adesso una strana fiaba nera ambientata durante la Guerra fredda, dove una specie di reincarnazione del freak idrofilo viene imprigionato e torturato, solo perché diverso e incomprensibile. La storia d'amore con una bruttina stagionata divampa in romantico erotismo, tra fantasy, horror e allegoria libertaria, facendo convivere i teneri occhioni del mostro ed estasi assai meno infantili. (rm)
Vincitore di 4 Premi Oscar tra cui miglior film e miglior regia
Leone d’oro al miglior film a Venezia 2017
Riccardo Milani Italia/2017, 98’
con Paola Cortellesi, Antonio Albanese, Sonia Bergamasco
Giovanni lavora per una think tank che si propone di riqualificare le periferie italiane. La sua ex moglie Luce coltiva lavanda in Provenza, convinta di essere francese. Giovanni e Luce hanno allevato la figlioletta tredicenne Agnese secondo i principi dell'uguaglianza sociale, anche se vivono al caldo nel loro privilegio. E quando Agnese rivela a Giovanni la sua cotta per Alessio, un quattordicenne della borgata romana Bastogi tristemente nota per il suo degrado, papà, terrorizzato, segue la ragazzina fino alla casa dove Alessio abita insieme alla mamma Monica e alle due zie Pamela e Sue Ellen (sì, come le protagoniste di Dallas). Giovanni scoprirà che Monica è altrettanto atterrita all'idea che suo figlio frequenti una ragazzina dei quartieri alti: "Non siamo uguali", Monica avverte Alessio. "Inutile farsi illusioni".
Rassegna Accadde domani
Serata di poesia a cura di Niva Lorenzini
realizzata da Roberto Latini – Fortebraccio Teatro
progetto artistico di Roberto Latini
con Ilaria Drago e Roberto Latini
musiche e suono Gianluca Misiti
luci e direzione tecnica Max Mugnai
La serata del 10 agosto è affidata a Roberto Latini di Fortebraccio Teatro, Premio Ubu 2017 come miglior attore, il cui spettacolo Cantico dei cantici è stato uno dei più apprezzati della stagione appena conclusa.
Anche quest’anno testi di poeti classici e contemporanei saranno selezionati da Niva Lorenzini, con particolare attenzione al tema del ritorno mancato e con la presenza anche di un giovane poeta che leggerà testi da lui composti.
Nil obscurius luce
Le poesie sono formule.
La combinazione tra grammatica e respiro, tra voce e metrica, tra ritmo e tempo, estrae la scelta delle parole esatte, elette.
A sentirle, a dirle, a metterle nel corpo, dentro, accanto, appena fuori o a stringerle come tra le mani, a trattenerle quasi sulle labbra, a sentirle spingere sul cuore, a lasciarle andare, lasciarle tornare, hanno il potere, la potenza, di convocarci dall’impreparazione, richiamarci.
Spesso all’improvviso, le poesie arrivano a completarci, a riempirci i buchi, a risanare, nell’evidenza di ogni parola che è già stata selezione, madre e figlia di parole rinunciate.
Arrivano, appaiono e da chissà dove, dai poeti custodi.
Le poesie sono sempre ritornare.
Come la memoria, nel suo esercizio fondamentale, la poesia manomette il tempo, lo riallinea, lo scavalca, lo distrae.
Il teatro insegna che la qualità delle parole si misura dalla capacità che hanno di tacersi, di tacerci.
È solo questo che chiediamo: diventare presentabili al silenzio, esserne parte, vincerne l’attesa.
Come se l’anima infiammabile, partecipiamo l’attrazione del fuoco e il soffio, respiro, farfalla e tutto l’enorme poco che resta delle parole dopo averle bruciate nella voce. (Roberto Latini)
Ingresso con offerta libera
Alle h 20 visita guidata al Museo per la Memoria di Ustica a cura del Dipartimento educativo MAMbo.
Una visita al luogo che l'artista francese Christian Boltanski ha creato per la città in ricordo delle vittime della tragedia di Ustica. Un'occasione per riflettere sulla memoria e sull'identità di ciascuno di noi, ripercorrendo le vicende della nostra storia contemporanea.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6496627 (martedì e giovedì dalle 9 alle 17) oppure mamboedu@comune.bologna.it.
Per l'occasione il museo è aperto straordinariamente dalle h 20 alle 24.
Visita guidata € 4,00
Ingresso museo gratuito
Esito dei laboratori
Liberamente tratti dal testo di Paolo Nori
A cura di La Baracca – Testoni Ragazzi, Cantieri Meticci, Dipartimento Educativo MAMbo
Realizzato dagli studenti e dalle studentesse Beatrice Bevilacqua, Beatrice Collina, Mariangela Esteban, Iman H’Nasri, Eleonora Lolli, Greta Masu, Meryem Mountahi, Sara Jane Lessio, Alessandro Brasa, Luca Donati, Daniel Gherardi, Giorgio Guidotti, Riccardo Mazzoni, Martina Neri, Sanjeevan Raveendran, Giorgio Russo, Giuseppe Sapone, Rachele Zambelli, Pietro Furio Bartalini, Arianna Benedetto, Alice Castiglieri, Alessio Cremonini, Jethro Lagac, Lorenzo Magagnoli, Sabrina Silvestrini, Francesca Verganti, Alessandro Zambon, Federico Zucchini
degli Istituti Scolastici Sabin, Aldini Valeriani, Serpieri, Rosa Luxemburg
“Dig where you stand”. Letteralmente “scava dove sei”
Per un compito, la classe di una scuola della Bolognina si ritrova a dover affrontare una ricerca sulla memoria. Una ricerca con un titolo chiaramente provocatorio: Dimenticare (la Bolognina).
Le ragazze e i ragazzi scopriranno che dimenticare la Bolognina è impossibile. Lo dicono i muri, le strade, i parchi, le targhe.
Lo dicono le persone che hanno vissuto in prima persona il male che ha attraversato il quartiere, in anni diversi. Lo dicono le persone che hanno lottato contro quel male.
Lo dicono i luoghi simbolo di questo quartiere: il Museo per la Memoria di Ustica, il Memoriale della Shoah, il monumento commemorativo della Resistenza in piazza Unità, l’Area Gobetti dove si è scatenata la ferocia razzista della cosiddetta Banda dell’Uno Bianca.
Il testo multiforme di Paolo Nori gioca con le parole, ribadendo quanto sia importante dare nuova vita alla memoria e trovare nuove strade che portino testimonianza del luogo che abitiamo, anche per parlarne con le nuove generazioni.
Partendo dal testo di Paolo Nori sono stati realizzati diversi percorsi artistici: il laboratorio teatrale condotto da Bruno Cappagli e Daniela Micioni de La Baracca – Testoni Ragazzi; il laboratorio di costruzione di oggetti a cura di Cantieri Meticci e quello di creatività grafica e comunicazione visiva a cura del Dipartimento educativo MAMbo che ha prodotto insieme ai ragazzi delle scuole coinvolte la decorazione di un autobus di linea, gentilmente reso disponibile da Tper.
I laboratori sono stati svolti all’interno del progetto I luoghi raccontano la memoria: viaggio, destino, memoria promosso dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e sostenuto dall’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna.
Ingresso con offerta libera
Alle h 20 visita guidata al Museo per la Memoria di Ustica a cura del Dipartimento educativo MAMbo.
Una visita al luogo che l'artista francese Christian Boltanski ha creato per la città in ricordo delle vittime della tragedia di Ustica. Un'occasione per riflettere sulla memoria e sull'identità di ciascuno di noi, ripercorrendo le vicende della nostra storia contemporanea.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6496627 (martedì e giovedì dalle 9 alle 17) oppure mamboedu@comune.bologna.it.
Per l'occasione il museo è aperto straordinariamente dalle h 20 alle 24.
Visita guidata € 4,00
Ingresso museo gratuito
visita guidata
Una visita al luogo che l'artista francese Christian Boltanski ha creato per la città in ricordo delle vittime della tragedia di Ustica. Un'occasione per riflettere sulla memoria e sull'identità di ciascuno di noi, ripercorrendo le vicende della nostra storia contemporanea.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6496627 (martedì e giovedì dalle 9 alle 17) oppure mamboedu@comune.bologna.it.
Ingresso al museo gratuito
Visita guidata € 4,00 a partecipante
Concerto + trekking al Monte delle Formiche
Trekking pre-concerto
Escursione: Tazzola - Monte delle Formiche - Tazzola
Luogo e ora di ritrovo: Tazzola ore 18.15 (Museo).
Descrizione: visita al Museo dei Botroidi; ore 19 partenza camminata: all’andata fino al Monte delle Formiche in mezzo al bosco (CAI 815-809), arrivo al Monte alle 20/20.30. Possibilità di cena con crescentine e simili.
Ore 21 concerto del Trio Instrumental Alvaro Quiroga
Gruppo musicale colombiano della regione andina.
Tema: San Juanero Bachiano. Compositore e interprete: Alvaro Quiroga. Chitarra: Edwin Osorio. Tiple: Vidal Ramirez, vincitore 3° Concorso Nazionale Musica Andina Colombiana “Ricardo Puerta” Girardota Antioquia. Direzione artistica: Carlo Maver e Claudio Carboni. Col maltempo l’iniziativa si svolgerà all’interno.
A fine concerto ritorno a Tazzola sul bordo della strada carrabile, 30/45 minuti di cammino al chiaror di luna.
Difficoltà fisica: media, primo tratto molto pendente in salita all’andata, si consigliano scarpe adatte antiscivolo e racchette + torcia meglio se frontale per ritorno.
Info e prenotazioni: Lamberto Monti 3336124867 Associazione Parco Museale Val di Zena.
Dialogo con Raffaella Lamberti, Paola Mattioli, Federica Muzzarelli
Filosofia e fotografia in relazione alle lotte politiche e culturali del femminismo.
Un dialogo filosofico sulle lotte politiche e culturali del femminismo a partire dalla riflessione di Raffaella Lamberti su corpo politico, costituzione di uno spazio pubblico e confronto paritario. L’ampio sguardo di Federica Muzzarelli sull’opera della fotografa Paola Mattioli, una delle protagoniste del femminismo che ancora oggi si esprime nella Libreria delle donne di Milano, ci aiuta a mettere in relazione il corpo e l’azione di queste due importanti femministe.
Raffaella Lamberti
Per diversi anni insegna storia e filosofia. A partire dagli anni Settanta si appassiona al femminismo e con un gruppo di autocoscienza intellettuale dà vita al primo nucleo di quella che diventerà l’Associazione Orlando. All’inizio degli anni ‘80 nasce il Centro di Documentazione, Ricerca e Iniziativa delle Donne di Bologna che ancora oggi rappresenta una delle più significative esperienze del movimento delle donne italiano e tra le più importanti in Europa. A metà degli anni Novanta progetta la Scuola di politica Hannah Arendt e dall’anno accademico 2005/2006 cura il corso transdisciplinare “Etica e politica nella prospettiva degli studi di genere” in collaborazione con l’Università di Bologna.
Paola Mattioli
Vive e lavora a Milano dove ha studiato filosofia e si è laureata con una tesi sul linguaggio fotografico. Fin dagli anni ’70 esplora ambiti teorici e politici che vanno dall’interrogazione sul vedere al linguaggio, alla differenza femminile, dal lavoro operaio ai sedimenti della storia. Tra le mostre e le pubblicazioni principali: Immagini del no (1974); Ci vediamo mercoledì (1978); Cellophane (1979); Statuine (1987); Donne irritanti (1995); Regine d’Africa (2004); Una sottile distanza (2008); Mémoires d’Afrique (2013); Settantavoltesette (2018).
Federica Muzzarelli
Professore associato presso l’Università di Bologna, dove insegna Fotografia e Cultura Visuale. Dirige la collana scientifica “Culture, moda e società”. Le sue ricerche sono legate allo studio del fotografico, in particolare si è interessata ai processi di automatismo identitario e al rapporto tra donne e fotografia. Tra le sue pubblicazioni: Il corpo e l’azione. Donne e fotografia tra otto e novecento (Atlante 2007); Moderne icone di moda. La costruzione fotografica del mito (Einaudi 2013); La mimesi fotografica come ridefinizione identitaria. Anne Brigman e l’immersione panica nel mondo (“L’Uomo Nero”, 2017); Women Photographers and Female Identities: Annemarie Schwarzenbach, New Dandy and Lesbian Chic Icon (“Visual Resources”, 2018).
Carlo Verdone, Italia/2018, 109’
con Carlo Verdone, Ilenia Pastorelli, Lucrezia Lante della Rovere
Guglielmo Pantalei, proprietario di un negozio di articoli religiosi, non si rassegna all'abbandono da parte della moglie dopo 25 anni di matrimonio apparentemente felice. Ma nella sua depressione quotidiana irrompe Luna, giovane "borgatara" romana, che si candida per il ruolo di commessa nel negozio di Guglielmo nonostante il suo aspetto e i suoi modi facciano più pensare alla lap dance che alle navate di una chiesa.
Rassegna Accadde domani
Gabriele Muccino, Italia/2018, 105’
con Stefano Accorsi, Carolina Crescentini, Ivano Marescotti
Pietro e Alba festeggiano cinquant'anni d'amore. Dal loro matrimonio sono nati Carlo, Sara e Paolo, imbarcati con coniuge, prole, zie e cugine per un'isola del Sud. In quel luogo ameno, in cui Pietro e Alba hanno speso il loro tempo più bello, si riunisce una famiglia sull'orlo di una crisi di nervi. Carlo, separato da Elettra, è vessato da Ginevra, la nuova e insopportabile consorte, Sara, sposata con Diego, cerca di recuperare un matrimonio alla deriva, Paolo, cacciato dalla moglie e disprezzato dal figlio a causa di un tradimento, gira a vuoto e finisce a letto con la cugina.
Incontro con Stefano Accorsi
Serata promossa da Unipol Banca
Rassegna Accadde domani
Robert Guédiguian, Francia/2017, 117’
con Ariane Ascaride, Jean-Pierre Darroussin, Gérard Meylan
In una pittoresca villa affacciata sul mare di Marsiglia, Angela, Joseph e Armand si ritrovano attorno all'anziano padre. È l'occasione per fare un bilancio, tra ideali ed emozioni, aspirazioni e nostalgie. Finché un arrivo imprevisto, dal mare, porterà scompiglio nelle vite di tutti. Al suo ventesimo film, Guédiguian festeggia il cinema che gli è più caro, torna alla sua gente, ai suoi luoghi, ai suoi temi, dipingendo uno spaccato del nostro presente e una profonda metafora sul senso della parola ‘casa'. E se la memoria porta nel film un andamento cechoviano e malinconico, lo sviluppo degli eventi è luminoso, sostenuto da un grande atto di fede e di amore per il cinema.
Woody Allen, USA/2017, 101’
con Kate Winslet, Justin Timberlake, Juno Temple
Coney Island revisited, quarant'anni dopo Io e Annie. Woody Allen torna nei luoghi che avevano innescato la sua "tendenza a confondere realtà e fantasia", e ne fa un sipario cangiante che esclude ogni orizzonte e chiude il destino dei suoi eroi tra la spiaggia, la ruota, e interni saturi di luci crude e d'infelicità. Le luci sono di Vittorio Storaro, al suo secondo incontro con Allen dopo Café Society; l'infelicità è tutta di Kate Winslet, un'altra versione di Blanche Dubois (questa volta proletaria) approdata tra i fantasmi di Woody, una donna consumata dai propri inutili sogni di gloria e condannata al melodramma. Molta critica non è stata tenera con il film, ma l'aggettivo ricorrente riguardo alla prova di Winslet è invaluable, incomparabile. "L'inchino del vecchio Woody al grande teatro americano, ad Arthur Miller e soprattutto a Tennessee Williams" (Rolling Stone).
Luca Guadagnino, Italia/2018, 132’
con Timothée Chalamet, Armie Hammer, Michael Stuhlbarg
È l'estate del 1983 nel nord dell'Italia, ed Elio Perlman, un precoce diciassettenne americano, vive nella villa del XVII° secolo di famiglia passando il tempo a trascrivere e suonare musica classica, leggere, e flirtare con la sua amica Marzia. Elio ha un rapporto molto stretto con suo padre, un eminente professore universitario specializzato nella cultura greco-romana, e sua madre Annella, una traduttrice, che gli danno modo di approfondire la sua cultura in un ambiente che trabocca di delizie naturali. Mentre la sofisticazione e i doni intellettuali di Elio sono paragonabili a quelli di un adulto, permane in lui ancora un senso di innocenza e immaturità, in particolare riguardo alle questioni di cuore. Un giorno, arriva Oliver un affascinante studente americano, che il padre di Elio ospita per aiutarlo a completare la sua tesi di dottorato. In un ambiente splendido e soleggiato, Elio e Oliver scoprono la bellezza della nascita del desiderio, nel corso di un'estate che cambierà per sempre le loro vite.
Premio Oscar 2018 per la migliore sceneggiatura non originale
Rassegna Accadde domani
Blandine Lenoir, Francia/2017, 89’
con Agnès Jaoui, Thibault de Montalembert, Pascale Arbillot
Aurora è separata, ha appena perso il lavoro e viene a sapere che presto diventerà nonna. Insomma, la società la sta gentilmente mettendo ai margini. Così, quando Aurora ritrova per caso un amore di gioventù decide di resistere, rifiutare ciò che il destino le sta offrendo e provare a iniziare una nuova vita...
"Ho paura di essere vecchia, povera e sola: per la povertà e la solitudine c'è rimedio, ma la vecchiaia è un'altra cosa, bisogna abituarcisi". Arrivata ai cinquant'anni, l'eroina di Aurore, secondo lungometraggio di Blandine Lenoir dopo il notevole Zouzounel 2014, fatica ad adattarsi a questa nuova tappa della sua vita. È a partire da questa situazione destabilizzante, che la costringe a confrontarsi con le limitazioni fisiche, le discriminazioni sul luogo di lavoro verso i non più giovani, nonché le angosce psicologiche e affettive che accompagnano l'invecchiamento, che la regista traccia con pennellate d'ironia il ritratto commovente di una donna e madre che, pur con difficoltà, ritrova se stessa. Il film è anche l'occasione per Agnès Jaoui di dimostrare la grandezza del proprio talento di attrice, nel ruolo di una cinquantenne in crisi, in bilico tra rifiuto, accettazione del futuro e tentativi di rianimare un cuore che si ostina a battere come quello di una ragazzina. (...) La cineasta, autrice anche della sceneggiatura con Jean-Luc Gaget, mette in scena con sguardo benevolo la ricerca di una nuova autostima e il valzer di esitazioni che conducono a una sorta di rinascita forzata, alternando con sensibilità e senza presunzione gli istanti più toccanti e le scene puramente comiche. Una miscela che le permette di affrontare con dolcezza, fascino e ragionevole ottimismo il tema esistenziale e universale del passaggio a una nuova età della vita".
Fabien Lemercier, Cineuropa
Christian Gudegast, USA/2017, 140'
con Gerard Butler, 50 Cent, O’Shea Jackson Jr.
«Big Nick» O'Brien dirige una squadra anticrimine a Los Angeles, la capitale mondiale del cinema e delle rapine in banca. Una rapina più sanguinosa delle altre, poliziotti abbattuti per rubare un furgone blindato vuoto, gli ha tolto il sonno. Piantato dalla moglie, che non sopporta più il suo stile di vita, O'Brien si butta a capofitto nel lavoro. Con un manipolo di uomini indaga sul crimine e incontra Donnie, gestore di un pub e chiave di accesso al mistero. In corsa contro il tempo, O'Brien deve vedersela con un cattivo professionista che ha deciso di espugnare la Federal Reserve Bank, un palazzo governativo ritenuto impenetrabile, per trafugare trenta milioni di dollari ritirati dalla circolazione e destinati al macero. Ma O'Brien ancora non lo sa.
Tomas Alfredson, Regno Unito/2017, 119’
con Michael Fassbender, Rebecca Ferguson, Jonas Karlsson
Quando il detective Harry Hole, a capo di una squadra speciale della polizia di Oslo, investiga sulla sparizione di una vittima durante la prima nevicata dell'inverno, inizia a temere che sia nuovamente all'opera un elusivo serial killer. Con l'aiuto della giovane e brillante recluta Katrine Bratt, il poliziotto dovrà legare assieme casi irrisolti vecchi di decenni con questo nuovo e brutale, nella speranza di riuscire a smascherare il killer prima della prossima nevicata.
Christopher Nolan, USA-GB-Francia/2017, 106’
con Fionn Whitehead, Tom Glynn-Carney, Jack Lowden, Harry Styles
Alla sua "prima fuga dall'immaginario", l'autore della trilogia del Cavaliere Oscuro e di pietre miliari della fantascienza contemporanea come Interstellar e Inception, in cui a dominare erano la decostruzione della linearità della storia, le sovrapposizioni di livelli di realtà e i salti spazio-temporali, si cimenta con un kolossal di guerra che ricostruisce sul grande schermo (e nello splendore della pellicola 70mm) uno degli episodi-chiave del secondo conflitto mondiale e dell'intera storia del Novecento: l'incredibile evacuazione, tra il maggio e il giugno del 1940, verso la Gran Bretagna di migliaia di soldati belgi, francesi e britannici, bloccati sulle spiagge di Dunkerque dall'avanzata dei panzer tedeschi. E lo fa in grande stile con un dispiego di mezzi senza precedenti: aerei, navi da guerra e armamenti originali provenienti da collezionisti di tutto il mondo, oltre seimila comparse, la maggior parte delle scene girate nei luoghi reali. "Dunkirk è il mio primo film realista, un'indagine, quasi senza dialoghi, sul corso della Seconda guerra mondiale. La battaglia di Dunquerque è la seconda pelle degli inglesi. Il simbolo del trionfo sulle avversità. [...] Mi interessava esplorare il fattore umano e soprattutto una condizione di panico alla Hitchcock, quando i tedeschi intrappolarono gli alleati tra Calais e Ostenda. Con Dunkirk guardo in faccia gli inglesi mentre capiscono di non avere più speranza. A un certo punto è il comandante Bolton, interpretato da Kenneth Branagh, a pronunciare la parola-chiave 'speranza': le forze alleate danno vita a un'impresa che Churchill definirà 'miracolo'. Per raccontare la storia da un punto di vista soggettivo, ho scelto la terra, l'aria e l'acqua come lenti e zoom della guerra. Una realtà virtuale senza casco, a occhio nudo" (Christopher Nolan)
Stephen Frears, Regno Unito/2017, 112’
con Judi Dench, Ali Fazal, Eddie Izzard
Quando Abdul Karim, giovane commesso, giunge dall'India per partecipare al Giubileo d'Oro della regina Vittoria, si sorprende di andare d'accordo con quest'ultima. Mentre la regina mette in discussione le costrizioni del suo ruolo di lunga data, i due stringono un'alleanza improbabile e devota con una fedeltà reciproca che la sua famiglia e cerchia interna di conoscenze tentano in ogni modo di distruggere. Man mano che l'amicizia si approfondisce, la regina comincia a vedere un mondo che cambia con occhi nuovi e recupera la sua umanità.
live
Alfredo Nuti Dal Portone - Chitarra, clarinetto
Marcello Gianduia Detti - Trombone, bombardino e conchiglie
Nahuel Schiumarini - Basso
Carlo Vallicelli - Batteria, percussioni
live
Monia Pineda - voce
Pino De Fazio - p.forte
Maurizio Piancastelli - tromba
Giulio Martinelli – batteria