Museo Civico del Risorgimento

21 Giugno 1956

Informazioni aggiuntive

Fin dal XVI secolo, quando se ne ravvisava l’opportunità o la necessità, le lettere venivano “raccomandate” a qualche intermediario, il cui nome veniva scritto, insieme a quello del destinatario, sulla sopracarta (o sulla busta) della lettera.
Attorno al 1800, una modalità di invio simile a questa venne attivata dal servizio postale pubblico: nasceva la “raccomandata”, una lettera soggetta ad una speciale tariffa e caratterizzata da particolari precauzioni d’accettazione, d’inoltro e di recapito. La raccomandata andava consegnata di persona allo sportello postale ritirandone la ricevuta (che il destinatario doveva rilasciare a sua volta) o in base ad un numero progressivo di registro. Questi numeri venivano scritti sul recto delle buste con la matita, oppure riportati su cartellini che venivano incollati alle buste.
Essa aveva inoltre caratteristiche formali peculiari: nei paesi anglosassoni, ad esempio, venivano usate speciali buste preaffrancate, vendute agli uffici postali, di vario formato e in carta particolarmente spessa. Un’altra abitudine inglese è quella di contrassegnare con un segno di croce blu le buste raccomandate, in modo da riconoscerle senza possibilità di equivoci.