Via Gandusio, le linee di indirizzo per il progetto sociale con gli assegnatari

Applicare il modello di mix sociale per la futura assegnazione degli appartamenti del comparto di edilizia pubblica di via Gandusio sui quali è in corso un intervento di riqualificazione e rigenerazione urbana a cura di Acer Bologna.

E' l'obiettivo della giunta del Comune di Bologna che nell'ultima seduta ha licenziato una delibera del settore politiche abitative contenente le linee d'indirizzo per avviare un'azione sperimentale che verrà svolta assieme a Acer Bologna e al quartiere San Donato – San Vitale.

Nel precedente mandato amministrativo un'analoga sperimentazione è stata condotta per l'assegnazione degli alloggi Erp del comparto di via Rimesse e per quelli di via Franco Bolognese. Il settore politiche abitative ha analizzato i punti di forza e le criticità della precedente sperimentazione valutando che, oltre l'azione di mix sociale, vada aggiunto un percorso di accompagnamento dei futuri assegnatari, le prime assegnazioni in via Gandusio sono infatti previste per gennaio 2018, nel contesto dove andranno a vivere.

L'analisi di partenza mostra che nella zona San Donato la fascia di età maggiormente rappresentata è quella dai 35 ai 64 anni per il 41,52% del totale, segue la fascia dai 65 ai 79 anni per il 16,58% mentre scarsa è la popolazione tra i 15 e i 19 anni al 3,87%. Analoga la situazione nell'area di via del Lavoro dove però la seconda fascia più rappresentata è quella tra i 20 e i 34 anni al 16,58%. Per quanto riguarda la composizione della popolazione residente nella zona San Donato il 18,8% è di origine straniera, con molte persone tra i 35 e i 64 anni (il 42%) e tra i 20 e i 34 (29,08%); la nazionalità più diffuse tra i cittadini residenti di origine straniera al 31 dicembre 2016 è quella romena, seguita da quella del Bangladesh e da quella del Pakistan.

Nelle linee di indirizzo allegate alla delibera si individuano sei azioni prioritarie:

  • le peculiarità che dovranno essere tenute presenti per l'intervento nel comparto Gandusio. Sarà necessario avere figure di mediazione sociale, operatori che possano dedicarsi al lavoro di comunità per un tempo medio – lungo (due anni). Bisognerà lavorare sul senso di comunità individuando anche una o due “famiglie alla pari” per numero civico che, in cambio di una riduzione dell'affitto, lavoreranno per il condominio (pulizie, sfalcio dell'erba e portierato) diventando esempio positivo per gli altri condomini. Infine sarà importante prevedere spazi comuni condominiali per fare in modo che le persone si conoscano.
  • la ridefinizione simbolica e la costruzione di una nuova immagine del comparto che preveda una campagna comunicativa ad hoc sulla rinascita del Gandusio
  • gestione delle assegnazioni sulla base del modello del mix sociale, ovvero un bilanciamento della presenza di famiglie con minori, di popolazione anziana e di nuclei seguiti dai servizi prevedendo anche una quota di mobilità di assegnatari Erp nella misura del 50%.
  • accompagnamento sociale dei nuovi assegnatari 
  • presidio del comparto con attività di inclusione sociale e qualità degli interventi
  • valutazione dell'efficacia del modello del mix sociale e monitoraggio nel tempo.

“Crediamo molto in questo percorso che sarà impegnativo ma con grandi potenzialità – spiega l'assessore alla casa Virginia Gieri – il comparto di via Gandusio dopo l'intervento di riqualificazione avrà a disposizione ulteriori nuovi alloggi che si aggiungeranno a quelli esistenti che verranno messi a nuovo. Il percorso di azione sociale che abbiamo individuato ci consentirà di accompagnare gli assegnatari degli alloggi e di evitare la creazione di un ghetto con i conseguenti problemi”.